Prima fotografia di una interessante farfalla ripresa in giardino, grande quanto il palmo di una mano di una persona adulta.
Sentendo un esperto (Stefano Torriani, della provincia di Bergamo) trattasi della Samia Cynthia o Bombice della pianta dell’ailanto, una falena di grandi dimensione, che su internet viene segnalata come una Saturnidae di “grosso calibro”.
È un lepidottero che si sviluppa lentamente da giugno ad agosto, passando l’ inverno nel bozzolo avvolto nelle foglie della pianta ospite, in alternativa all’ailanto , anche al sanbuco e piante simili.
Bella è la storia di questa falena perchè non è autoctona.
È stata importata in Europa e in Italia dall’Oriente nella metà del 1800 per produrre seta di altà qualità al posto del nostro baco da seta del gelso (bombix mori). La panta dell’ ailanto era già presente dal 1760, importata dalla Cina a scopo ornamentale dall’Orto Botanico di Padovava.
Venne poi coltivato per diffondere l’allevvamento della falena bombice dell’ailanto. La scarsa qualità della seta e la cessazione della produzione della stessa in Italia, dopo gli anni 40, portò all’abbandono della falena, lasciandola a se’ stessa in natura, tanto da diventare anche rara.
L’ailanto ha continuato a diffondersi diventando in certe zone del nord infestante, togliendo spazio alle nostre piante autoctone.
La samia fotografata presenta una apertura alare di circa 18 cm. molto belle la forma delle gigantesche ali sulle quali sono raffigurate delle semilune bianche, il colore verde olivastro e le antenne a piuma, che servono al maschio come sensori per rintracciare le femmine in zona. Le femmine depongono poche centinaia di uova in gruppo di decine di unita’ sulla pianta ospite. Se qualcuno dovesse incontrarla,chiedo di avere il massimo rispetto per questo animale totalmente innocuo e che aspetta solo la sera per poter volare.
Costanzo Spizzi