Quest’ anno non potremmo cantare “Bianco Natale”, ma “Caldo Natale”, visto la perturbazione climatica che ha alzato la temperatura anche oltre i 19 gradi in particolare in nord Italia. Tutti ci siamo stupiti chiedendoci : ” ma ….quanto tempo fa abbiamo avuto un Natale così caldo?”. Ognuno la sua risposta. Un ruolo importante della situazione climatica vissuta lo ha avuto il vento caldo e secco chiamato Fohn o favonio. Nei giorni del 22 e 23 dicembre con le sue tiepide folate ha modellato, in modo nascosto ai nostri occhi, le nubi del cielo, togliendo loro umidità ma lasciando al loro interno i piccoli cristalli di ghiaccio che le compongono, plasmandole come uno scultore. Il pittore di queste nuvole è stato naturalmente il sole al tramonto. Il giorno 22 dicembre è stata la serata della forma delle nubi , ma il 23 dicembre è stata la serata in cui il cielo si è incendiato di colori ad opera del sole al tramonto: giallo, arancio, rosso, blu, bronzo, viola, pennellate all’ orizzonte! Ho avuto modo di fotografare queste due situazioni, anche se in modo non professionale, all’ ingresso di Barco dove la spianata di campi si apre verso Soncino. Sicuramente non rientra in notizie di prime pagine di giornale, ma è un umile monito per guardare un cielo che ti dona pace , dimenticando per qualche minuto una terra di guerra.
Costanzo Spizzi