Un contributo della Fondazione Cariplo consentirà al Centro per la famiglia di Orzinuovi di ristrutturare i solai e il tetto e di svolgere i servizi per la comunità in modo più efficiente e completo.
L’immobile in via Tito Speri sarà oggetto di un restyling grazie al bando “Sos Patrimonio” della Fondazione Cariplo, col quale si è aggiudicato la somma di 130 mila euro. A mettersi in campo lo studio tecnico dell’ingegner Giuseppe Turotti di Orzinuovi tramite la parrocchia, proprietaria dell’edificio.
Tutti conoscono il Centro per la famiglia a Orzinuovi come il luogo dove poter accedere per una consulenza di professionisti riguardo alla coppia, a famiglie, ad anziani, a ragazzi, a genitori con problematiche varie nel rapporto educativo con i figli.
Il Centro per la famiglia di Orzinuovi, ormai da anni un punto di riferimento professionale per l’intera comunità, presieduto dallo psicologo Ettore Botti, trova ospitalità in comodato gratuito in un immobile della parrocchia orceana, costruito prima della Grande Guerra. Qui un tempo viveva il curato don Pierino Rizzini, che alla sua morte espresse la volontà di lasciare in eredità l’abitazione alla Parrocchia. L’edificio, una villetta su due piani, inizia però oggi a pagare lo scotto dei suoi anni. “Il tetto è il principale problema. L’intervento riguarderà la sostituzione dell’intera struttura di copertura – ci spiega l’ingegnere progettista Giuseppe Turotti. “Dal punto di vista strutturale l’immobile infatti si trova in uno stato di rischio, in quanto il tetto ha subito un forte degrado, con percolazioni di acqua che lo hanno portato a condizioni critiche. Al primo piano dell’edificio alcune stanze risultano parzialmente inagibili a causa delle infiltrazioni. Proprio per questo è urgente un intervento. Siamo soddisfatti perché negli ultimi anni, grazie alla partecipazione a diversi bandi – aggiunge Turotti – abbiamo percepito fondi per 757 mila euro in favore della Parrocchia di Orzinuovi, utilizzati per la ristrutturazione dell’oratorio e poi per il restauro della Chiesa del Carnerio”.
“Quello del Centro per la famiglia è un intervento estremamente necessario per la significativa importanza di carattere sociale che la struttura svolge a supporto delle persone fragili – specifica il parroco don Domenico Amidani – e anche per l’attività di prevenzione effettuata all’interno delle scuole. Mi riferisco ad esempio al progetto “Non berti il cervello”, che per anni ha coinvolto medie e superiori in un’attività di formazione contro il consumo di alcolici tra i minori”. L’intervento di ristrutturazione sarà condiviso con la popolazione grazie ad un progetto parallelo alquanto originale dal titolo “Cantiere aperto”. Adulti e ai minori accompagnati potranno visitare il cantiere con la guida esperta dei responsabili della progettazione. per conoscere le tecniche di costruzione e seguire direttamente i lavori.
Silvia Pasolini