Solitamente, quando si parla di sagrato si intende lo spazio che si trova davanti ad una chiesa: uno spazio circoscritto, che separa, o collega, il sacro (la chiesa) col profano (la piazza e le strade del paese). A Borgo San Giacomo, invece, quando si parla di Sagrato si fa riferimento al piccolo camposanto settecentesco prenapoleonico, che, completato nel 1778 e originariamente chiamato Camposanto di San Giacomo per la presenza della vicina Parrocchiale, è conosciuto col nome di Sagrato. Il piccolo camposanto ha la forma di un elegantissimo chiostro con porticati; dispone di una cappella centrale e ha la facciata rivolta verso la strada.
Emanato nel 1804 l’editto di Saint Cloud, legge napoleonica che proibiva il seppellimento dei defunti all’interno del centro abitato, il Sagrato perse la sua funzione originaria, tant’è vero che venne definitivamente abbandonato nel 1822. Ciò nonostante, il Sagrato è sempre stato un punto di riferimento: infatti ha sempre mantenuto il rispetto e la venerazione dei gabianesi (e non solo di quelli), i quali lo vollero conservato con cura, anche perché in quel luogo sacro un tempo si conservavano i resti dei loro trapassati.
Il Sagrato non se l’è sempre passata bene. Tutt’altro. Ricordiamo che, anni fa, l’allora neoeletto sindaco Giuseppe Lama sottolineò, con preoccupazione, che «le travi sono ridotte in poltiglia, non si capisce come la copertura dell’antico cimitero riesca ancora a resistere». Alle pessime condizioni fisiche si sommarono quelle, non meno perniciose, «burocratiche»: non era chiaro se l’edificio fosse di proprietà della parrocchia o del Comune.
Tutto questo sta per passare in secondo piano, perché in Municipio è arrivata la bella notizia: grazie al bando «Rigenerazione urbana», da Regione Lombardia sono arrivati quasi 400.000 euro, grazie ai quali l’amministrazione comunale di Borgo San Giacomo potrà riprendere gli interventi per il restauro dell’antico camposanto, utilizzato anche per concerti e manifestazioni di vario tipo.
Da segnalare che, con i soldi del bando, si metterà mano anche a altri interventi, come ad esempio l’efficientamento energetico della scuola elementare e il rifacimento della facciata sud del Palazzo dei Della Volta, di cui ci siamo già occupati anche in queste colonne. MTM