E’ possibile diminuire gli incidenti stradali soprattutto quelli in stato alterato? “Si, è possibile!”. Ad affermarlo a gran voce sono l’avv. Marcella Costa e il dott. Cesare Bertulli che lo scorso 29 novembre, nelll’Auditorium del Cossali, sono intervenuti con una lezione inerente alla sensibilizzazione alla sicurezza stradale e più precisamente alla responsabilità penale, civile e amministrativa in caso di guida in stato alterato. Informazioni semplici, ma di ampio respiro, comprensibili e condivise dai circa 300 studenti delle classi seconde.
La mattinata, organizzata e coordinata dalla Prof.ssa Paola Finocchiaro, ha evidenziato e sottolineato all’inizio dell’incontro che: “L’iniziativa di certo potrà contribuire alla diminuzione dei sinistri che ancora oggi, ahinoi e nonostante gli inasprimenti del legislatore, contano incessantemente feriti e morti. L’educazione stradale, parte integrante di quella civica, non ha alcuna finalità moraleggiante o da predicozzo paterno, ma riflessiva e soprattutto informativa e invogliante alla prudenza – parola chiave e valido salvavita – visto che, al riguardo, circolano troppo spesso informazioni non sempre esatte e complete, apprese di sfuggita sui social e pubblicate da autori ignoti se non inaffidabili”.
Dopo il discorso introduttivo la parola è passata ai relatori che in primis hanno ricordato sia la drammaticità della tematica sia la sottovalutazione dei rischi in quanto: “Gli incidenti stradali sono ancora purtroppo la prima causa di morte per migliaia di giovani sotto i 30 anni – spiega Bertulli – e quasi sempre non c’è alcun fatalismo bensì incoscienza. Aldilà della consistenza allarmistica e numerica si tratta pur sempre di persone. Proprio per questo è stata pensata questa iniziativa finalizzata a promuovere un’educazione sia civica che stradale formando correttamente gli attuali conducenti di ciclomotori e i futuri conducenti di autoveicoli a una guida consapevole, sana e responsabile. Ed è la scuola, oltre alla famiglia, il luogo adatto alla formazione preventiva in quanto anche chi è un semplice passeggero deve essere consapevole dei rischi e pericoli sulle strade”. Gli studenti hanno visualizzato una serie di dati tratti dalla cronaca quotidiana, inerenti alle decine di patenti ritirate nei weekend in provincia di Brescia, ponendo l’attenzione sulle le conseguenze, ancor più gravose, per i neopatentati rispetto a un conducente adulto.
L’avv. Costa invece chiarisce con competenza due articoli su tutti estrapolati dal Codice della strada: art.” 186″ e art. “187” che concernono rispettivamente la guida sotto l’influsso di sostanze alcoliche e stupefacenti. Mostra altresì, con apposite slides, le modalità di accertamento con sofisticate strumentazioni tecniche quali il precursore, l’etilometro e il narcotest in dotazione alle forze dell’ordine. Al proposito “Non pensate di fregare gli agenti accertatori – puntualizza – e soprattutto anche se si sa di essere in infrazione, fermatevi sempre all’alt dei posti di blocco onde evitare un aggravamento della sanzione in senso penale nonché il rischio di uno schianto nella fuga. Ricordate bene che chi vi insegue sa il fatto suo, lo fa di lavoro ed ha seguito appositi corsi mentre voi no!”.
La relatrice prosegue specificando il significato giuridico della cosiddetta” rivalsa”. Parola che risuona ben scandita più volte data la sua importanza contrattuale in caso di guida in stato alterato. Parola che comporta – e lo dice per esperienza professionale – un salasso non indifferente e con lunghi tempi di risarcimento per le famiglie che malauguratamente vi incappano.
L’attività informativa ha anche sensibilizzato la platea degli studenti in merito alle numerose persone, che grazie alle loro competenze professionali, intervengono sul luogo dell’incidente, sia per soccorrere le persone coinvolte, sia per mettere in sicurezza gli altri utenti della strada: dai primi soccorritori – sanitari, polizia e vigili del fuoco – al personale ospedaliero e riabilitativo che interviene successivamente. L’intervento di queste numerose persone comportano indirettamente giganteschi problemi e costi socioeconomici che ricadono su tutta la collettività.
L’ultima tematica affrontata – prima della proiezione di alcuni brevi, ma choccanti filmati a testimonianza dalla drammatica realtà di quanto affermato – è invece di ordine psicologico. “Nei piccoli paesi – conclude l’avv. Costa – il fatto che un membro della famiglia abbia provocato, in stato alterato, un sinistro stradale con feriti o addirittura morti comporta per essa un indelebile marchio morale che si porta appresso per sempre e che può comportare un isolamento sociale”.
La scuola dopo la famiglia è l’istituzione che educa, insegna, forma e matura le personalità degli studenti, l’Istituto Cossali con questo incontro ha voluto creare un momento di riflessione, interiorizzazione delle regole stradali e civili contribuendo alla formazione dei propri studenti come futuri cittadini responsabili delle proprie azioni.