Mai come in questi giorni l’attenzione è stata puntata sugli operatori sanitari del nostro paese. Mai come adesso, di fronte al dolore che attanaglia le ossa e alla paura che paralizza le persone, una comunità unanimemente vorrebbe stringersi in un abbraccio di riconoscenza ai medici di base, agli operatori della Croce verde, ai sanitari della Casa di riposo e al personale che opera nelle cooperative per disabili. Loro, che non vogliono essere chiamati eroi, hanno mobilitato una parte di Orzinuovi che si è mossa per far sentire la propria vicinanza. Tante sono state le iniziative volte a portar loro un pò di conforto. Alcune pasticcerie e pizzerie hanno sfornato gratuitamente dolci e pizze per gli operatori della Croce verde e della Rsa di Orzinuovi; panetterie e aziende dolciarie hanno regalato caramelle con la consegna del pane per mettere un po’ di zucchero sui momenti tristi della popolazione.
Nel frattempo si sono moltiplicati le donazioni e i sostegni concreti di privati e aziende. Il gruppo Sk Welmann di Orzinuovi. con l’amministratore delegato Daniele di Cristina, ha fatto dono di 30 termometri a infrarossi distribuiti agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine; di 3 mila mascherine chirurgiche e di 5 computer per la didattica a distanza, offerti all’Istituto comprensivo di Orzinuovi, con la consulenza gratuita di due tecnici informatici durante il pomeriggio a disposizione di insegnanti, genitori e studenti. Un cittadino orceano, Giulio Bulla, ha donato al Comune 2 mila mascherine chirurgiche. “Ringraziamo di cuore tutti quanti si stanno prodigando per il bene del nostro paese e chi lavora in prima linea – hanno dichiarato il sindaco Gianpietro Maffoni e il vicesindaco Laura Magli. “Dai pasticcieri ai pizzaioli, ai panifici, alle aziende, ai privati che si sono adoperati per il territorio con un generoso gesto di solidarietà e sensibilità in un momento così difficile per la nostra comunità, va il nostro immenso grazie. Peraltro 5 mila mascherine sono un dono prezioso in un momento in cui questi dispositivi sono introvabili anche per gli operatori sanitari. Abbiamo immediatamente provveduto a rifornire chi lavora in questi giorni in prima linea per il nostro territorio, dagli operatori della Casa di riposo, alla Croce verde, alla cooperativa Bíos, alla cooperativa per disabili Oasi, alle guardie del Parco dell’Oglio, ai Carabinieri, a 250 residenti nelle case popolari del Comune fino al resto della popolazione”.
La strada è ancora lunga, ma la corsa agli aiuti non si ferma anche in una comunità di 12500 abitanti come quella orceana, messa in ginocchio da un nemico invisibile, ma che dimostra attestati di fiducia, riconoscenza e grande generosità e insieme una voglia incredibile di rialzarsi e ricominciare. sp