Al primo posto c’è Villachiara. Seguono Pompiano, Borgo San Giacomo, Orzinuovi, Orzivecchi e Roccafranca.

La classifica che stiamo proponendo riguarda la percentuale di cittadini che, al referendum costituzionale di dome-nica 20 e lunedì 21 settembre, hanno detto un sì grande così alla legge che taglia il numero dei parlamentari.

Queste le percentuali esatte: Villachiara 75,3% sì, 24,7% no; Pompiano 73,7% sì, 26,3% no; Borgo San Giacomo 72,3% sì, 27,7% no; Orzinuovi 70,48% sì, 29,53% no; Orzivecchi 70,09% sì, 29,43% no; Roccafranca 67,9% sì, 32,1% no.

Pur con qualche decimale di scarto, i tre quarti degli abitanti di questa zona della Bassa (almeno quelli che si sono presi la briga di andare a votare nonostante il Covid) si sono espressi in modo univoco, anche, ne siamo convinti, per ribadire per l’ennesima volta la loro repulsione verso la cosiddetta «casta».

Non c’è infatti alcun dubbio che, nonostante i promotori del no si siano spesi per dire che la riduzione del numero dei parlamentari toglie la rappresentatività eccetera eccetera, la voglia di «segare» i nostri politici è più forte del paventato (e ovviamente tutto da dimostrare) pericolo che venga meno la succitata rappresentatività. Dai dati raccolti nei Comuni di questa parte della Bassa, che sono costanti intorni al 70%, si capisce anche che quello contro la «casta» è un sentimento radicato, che non vacilla. I nostri conterranei sono convinti di quello che hanno fatto; non si è trattato, insomma, di un colpo di sole, ma di un voto meditato.

Da questo punto di vista, v’è da dire che i nostri rappresentanti ce la mettono davvero tutta per instillare nei nostri cuori questo sentimento di autentica repulsione, peraltro riuscendoci molto bene.

Le percentuali dei sì nei nostri Comuni, in linea con quelle nazionali, dicono anche un’altra cosa: che i 5 Stelle hanno messo spudoratamente il cappello sulla sedia, cercando furbescamente di intestarsi il risultato del referendum. 

Ora, sul fatto che i 5 stelle abbiano dato una spinta decisiva non ci sono dubbi: sono sicuramente quelli che si sono spesi di più. Se questo è vero, è altrettanto vero che pure altri partiti hanno fatto la stessa cosa (stendiamo un velo pietoso su chi, dopo aver votato in un senso, poi ai suoi elettori ha dato indicazioni contrarie).

Del resto, per capire che la vittoria dei sì al referendum non è ascrivibile ai solo grillini, basta guardare le percentuali che gli stessi hanno preso la dove si è votato anche per le regionali: dove è andata bene sono intorno al 10%. Il rimanente 60 e passa per cento arriva evidentemente da altri partiti.

Gabriele Fiore