Volgere gli occhi al cielo per chi si sente “figlio delle stelle” è uno dei piaceri più belli in questo mese.
Il cielo d’agosto, oltre al fascino dei fuochi d’artificio, assai frequenti in questo periodo, ne conserva anche un altro, più romantico, silenzioso, ma ancor più spettacolare: il 10 agosto c’è la notte delle stelle cadenti, delle lacrime di san Lorenzo. Puntuali le Perseidi tornano in questa data a solcare il cielo notturno al chiar di luna, in attesa che, osservandole, qualcuno esprima un desiderio.
La Pro Loco di Orzinuovi, presieduta da Rosa Danesi, entra in campo quest’anno attraverso l’organizzazione della serata “A riveder le stelle” curata in particolare da Mario Bonetti e Nicola Fratelli. Lunedì 10 agosto l’appuntamento ad ingresso gratuito per tutta la popolazione è nella bucolica campagna di Barco alle 20.30.
Si partirà da via Castelbarco, poco prima del centro abitato, per percorrere un sentiero in mezzo ai campi illuminati dal chiarore della luna e da un’affascinante gioco di luci colorate. Il cammino di circa mezzo chilometro si fermerà in un campo isolato al di là della vallata, dove la visuale consentirà di ammirare il cielo, ma anche in lontananza la confinante Soncino col suo castello. I partecipanti dovranno portare un telo su cui sdraiarsi o sedersi per cercare di avvistare le stelle cadenti. La serata sarà accompagnata da musica live di sottofondo per rendere ancor più gradevole l’atmosfera e da un effetto romantico di luce creato da basse sfere luminose. L’evento è gratuito, ma i partecipanti, in base alla normativa Covid-19, dovranno iscriversi al sito: www.prolocoorzinuovi.info da cui potranno scaricare un biglietto da presentare all’ingresso.
“Gli spazi aperti consentono ovviamente la presenza di numerose persone – ci riferiscono Bonetti e Fratelli – ma ci siamo dati un tetto massimo di 1000 partecipanti per garantire la massima sicurezza”.
Si tratta di un bellissimo momento da passare anche coi bambini per spiegare loro il mistero delle stelle cadenti e cercarle insieme nel cielo, raccontando di come la tradizione voglia che le lacrime di san Lorenzo, arso vivo il 10 agosto del 258 a.C., vaghino nel cielo senza pace, cadendo poi sulla terra ogni anno nel giorno della sua morte.
sp