Conoscere sé stessi, stare bene con sé stessi: quante volte, negli ultimi anni, abbiamo avuto modo di sperimentare delle situazioni di difficoltà che, nel loro complesso, ci hanno portato a porci delle domande? E quante volte ci siamo chiesti se siamo abbastanza adatti per avere successo nel quotidiano, se abbiamo “le carte in regola” per affrontare le sfide di tutti i giorni? Avere stima di sé, conoscere i propri pregi e limiti, è un elemento essenziale per trascorrere una vita in serenità. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Michela Gritti, psicologa clinica presso l’ambulatorio Alma Medical Center.

Dottoressa Gritti, cosa s’intende per “autostima”?

L’autostima rappresenta l’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di sé stesso, l’opinione generale, il valore che si attribuisce come persona. Ciò che caratterizza l’autostima è la soggettività, il che la rende dunque una percezione variabile e dinamica nel corso del tempo.

Come si origina la propria autostima?

Il processo di formazione dell’autostima è costituito da due componenti: il sé reale e il sé ideale.

Il sé reale è dato da una visione oggettiva delle proprie abilità: in termini più semplici, ciò che noi realmente siamo. Il sé ideale, invece, corrisponde a come vorremmo essere. L’autostima scaturisce, dunque, dai risultati delle nostre esperienze confrontati con le aspettative ideali.

Non tutti godono del medesimo livello di autostima…

Certamente. Esistono persone che possiedono un’autostima che può essere definita “ipertrofica”, ovvero un’autostima eccessiva che rende la persona fortemente sicura di sé, orgogliosa e testarda con la conseguente incapacità di comprendere i propri errori. Nei casi estremi queste persone possono arrivare ad assumere atteggiamenti di presunzione, superiorità e disprezzo verso l’altro.

Le persone con bassa autostima tendono a mostrare una visione negativa del proprio valore,

incondizionata, pervasiva e di lunga durata; essi fanno fatica a riconoscere e ad apprezzare i propri talenti fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla mancanza totale di un progetto di vita personale. Per queste persone le delusioni e le avversità fanno ancora più male, perché incapaci di tollerare i vissuti di demotivazione e sfiducia.

In che modo possiamo migliorare la nostra autostima?

Diversi studi hanno confermato che il miglioramento dell’autostima è una premessa fondamentale per il benessere psico-sociale della persona.

Limita le autocritiche, cerca di essere meno severo con te stesso; concediti la possibilità di sbagliare; non lasciarti condizionare dal pensiero altrui ma segui il tuo sistema valoriale ed evita di fare paragoni; non rincorrere la perfezione ma impara a convivere con i tuoi difetti; assapora ogni piccola vittoria, goditi e celebra ogni piccolo traguardo; cerca di ritagliarti del tempo da dedicare a te stesso; non dire a te stesso “non posso” ma “ok, posso provarci”; poniti degli obiettivi che reputi essere davvero realizzabili.

L’autostima si può migliorare e va coltivata giorno dopo giorno, provare per credere!

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Leonardo Binda