na didattica che appassioni, coinvolga e motivi gli studenti. Una didattica capace di aprirsi alla sfera emotiva con l’obiettivo di intercettare gli interessi degli studenti e offrirgli spunti per i loro progetti di vita. È in quest’ottica che nascono nella nostra scuola laboratori mirati ad alcune aree specifiche come il pensiero computazionale, quello scientifico e artistico.
Proprio con questo intento è partito il primo laboratorio rivolto al mondo della stampa 3D. Lo spunto è stata l’uscita didattica che gli studenti della scuola Secondaria hanno fatto allo «Smart future Academy» di Brescia. Durante la visita hanno manifestato interesse per la progettazione e la realizzazione di oggetti in 3D.
La scuola si è quindi attrezzata e ha acquistato una stampante 3D e iniziato a produrre oggetti per la didattica: modellini di cellule, monumenti simbolo di città italiane e oggetti di interesse scolastico. Un’occasione per gli alunni di andare oltre le immagini, anche interattive che trovano sui loro iPad, e toccare con mano oggetti di studio e approfondimento. L’emozione provata nell’essere protagonisti della formazione dell’oggetto è così forte che lo studio non è più qualcosa di gravoso, ma divertente.
Per rendere ancora più concreto il lavoro iniziato a scuola è stato organizzato un incontro con colui che viene definito «l’Angelo con la stampante 3D», l’ingegner Cristian Fracassi, che il 12 gennaio è venuto a farci visita. Fracassi è stato l’ingegnere bresciano che nel primo momento della pandemia ha salvato centinaia di vite umane progettando una valvola che permettesse agli ospedali di utilizzare maschere subacquee come respiratori per i pazienti affetti da Covid 19. Egli ha disegnato, stampato e donato al mondo una soluzione efficace in un momento di grande emergenza. Rappresenta un modello positivo di cittadinanza attiva, quello che serve per motivare al bene i nostri ragazzi.
Nel corso della sua visita alla scuola i ragazzi del laboratorio di stampa 3D hanno donato all’ingegner Fracassi una protesi di gamba (stampata da loro stessi) per i civili mutilati nel conflitto in Ucraina. Il dono si inserisce all’interno del progetto Letizia, promosso da Fracassi e dal suo team, che hanno chiesto la collaborazione a stampare componenti per la realizzazione di arti inferiori attraverso un modello liberamente scaricabile da uno specifico sito internet. Il momento dello scambio è stato di grande impatto emotivo per i ragazzi che si sono sentiti parte di un progetto importante. Il loro coinvolgimento è stata una conferma per la comunità educante, ha dimostrato che i nostri giovani alunni rispondono bene ad una didattica emotiva, che li coinvolge dentro e fuori dalla scuola.
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