Impara l’arte e mettila da parte. Se c’è un motto che potrebbe racchiudere gli insegnamenti dei professori Ilario Briola e Pino Giacalone forse è proprio questo. Uniti nella carriera, figure simbolo della scuola media orceana negli anni ’70 e ’80, sovrani indiscussi delle aule di educazione artistica al piano interrato dell’edificio scolastico di via Verolanuova, se ne sono andati, per una curiosa coincidenza del destino, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, in una di quelle afose settimane di fine agosto e inizio settembre che hanno suggellato una delle estati più torride della storia orceana.

Docenti di educazione artistica, Briola e Giacalone, 84 anni il primo e 92 il secondo, hanno insegnato l’uso di matita, tempere e pennelli a decine di generazioni. Entrambi gentili, sorridenti e appassionati della loro professione, portavano con una certa innata dolcezza sui banchi l’uno la storia di una famiglia stimata orceana, composta di tanti fratelli, e l’amore per il proprio paese e la sua arte. L’altro il profumo della Sicilia e di Mazzara del Vallo, da cui andava e tornava più volte l’anno, come ogni insegnante pendolare attaccato alle proprie radici e al proprio lavoro.

Arte ed educazione sono state così un binomio a cui Briola e Giacalone hanno dato voce per decenni, esemplari docenti di vecchio stampo di una scuola che con sapiente abilità hanno reso a colori per tutti. I loro insegnamenti sono rimasti nel cuore e nella mente dei loro allievi, ancor di più perché man mano che si è saliti di grado scolastico gli spazi dedicati all’arte sono stati sempre più limitati. Così per molti gli ultimi ricordi della pittura a china, dei disegni in prospettiva, dei paesaggi ritratti dal vivo grazie a gite organizzate appositamente nelle cascine del paese, sono proprio quelli legati al professor Briola e Giacalone.

Grazie a loro migliaia di giovani studenti orceani hanno imparato ad apprezzare l’arte come decisivo baluardo civile, concepita nell’accezione più moderna di alta forma di educazione civica, lingua viva indispensabile per avere una vera coscienza della bellezza italiana.

Anche quando la pensione è arrivata, entrambi hanno continuato a coltivare la loro vena artistica: Ilario Briola, oltre a dipingere, si è specializzato nell’arte orafa e Giacalone ha continuato ad acquerellare, fino ad essere insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce e di cittadino onorario di Orzinuovi.

Con uno sguardo al passato e uno sempre attento e aggiornato sul presente, se ancora fossero dietro quella cattedra, non avrebbero sicuramente esitato a muoversi tra i siti di Google arts per mostrare le ccnnessioni segrete tra le profezie di Leonardo e la filosofia di Steve Jobs, tra le figurazioni primitive di Lascaux e i graffiti artistici di Bansky.

Ora invece entrambi hanno chiuso il loro capitolo mondano e hanno iniziato a disegnare un’altra storia nei cieli, lasciando le figlie, la moglie e un dolce ricordo nei piccoli pezzi di vita che ognuno di noi ha diviso con loro.  Perché un vero professore è per sempre. Silvia Pasolini