E’ opinione abbastanza diffusa ritenere lo stress come qualcosa di nocivo per la salute, tanto da considerarlo come una minaccia da tenere lontano, da scongiurare ed evitare a tutti i costi. C’è una parte di verità in questo, se consideriamo lo stress nella sua forma più cronica e cioè quando si è raggiunto un livello tale per cui il nostro organismo va in affanno, in sofferenza perché è come se fosse costantemente sotto tensione, senza dargli la possibilità di recupero. Se non diamo tempo al corpo di riprendersi, ma teniamo sempre il piede dello stress puntato con eccessiva frequenza è inevitabile che prima o poi si crei un danno al nostro organismo. Questa sofferenza all’inizio si traduce in fatica ed iniziano a comparire i primi segnali di stanchezza fisica e mentale. Se si interviene in tempo permettendo quel necessario e doveroso recupero non si corre alcun rischio, ma se si protrae per lungo tempo questa condizione, allora la nostra struttura (mente e corpo) subisce un logoramento che altera il suo corretto funzionamento. Le conseguenze si possono riscontrare nella forma di disagi o disturbi (affaticamento, perdita di sonno, ansia, paura, cefalee, dolori allo stomaco…), che sono uno stadio ancora gestibile e affrontabile. Se la cosa va avanti, purtroppo, può trasformarsi in vere e proprie malattie, come mostrano migliaia di ricerche e di studi epidemiologici. Se, invece, consideriamo lo stress come una naturale risposta di adattamento del nostro organismo alle richieste dell’ambiente, potremmo iniziare a vederlo sotto una nuova luce non più negativa bensì positiva. Come una risposta non più di attacco o fuga da una situazione sofferente, dolorosa (questo forse poteva valere per i nostri antenati dove in gioco c’era la sopravvivenza di fronte alle difficoltà), ma come una risorsa a cui attingere piuttosto che un nemico da sconfiggere. Del resto se guardiamo al percorso evolutivo non si può trascurare il complesso quadro di risposte, di strategie adattive allo stress che l’uomo si è guadagnato proprio per adattarsi alla complessità della vita moderna. E’ un dato inequivocabile e da riconoscere senza giudizi di valore. Il repertorio di strategie di coping cioè di modalità cognitive o comportamentali per far fronte alle avversità o situazioni difficili di cui siamo in possesso è decisamente aumentato per rispondere meglio al mondo in cui viviamo; questo aspetto è anche il motivo per cui è importante non considerare più lo stress come un nemico ma come un alleato. Una risorsa e non un danno perché attiva più sistemi biologici, ciascuno dei quali sostiene una strategia di copingdifferente. Secondo i recenti studi, non esiste una risposta unica allo stress, generata da una situazione stressante; ci sono diverse risposte dell’organismo che possono determinare reazioni psicologiche e sociali molto diverse. Se prima l’uomo poteva fare affidamento solo sulla risposta di attacco e fuga per fronteggiare la realtà, oggi può decidere di affrontarla in modo più adattivo e migliore scegliendo di viverla come una possibile sfida per mettere in gioco le proprie capacità, abilità, risorse, aumentando così la fiducia in se stessi, la motivazione. Questa risposta, per esempio, è una delle ragioni per cui ci sono persone che traggono piacere dalle esperienze stressanti. Visto da questa prospettiva, la paura, che in alcuni casi è fonte di stress, può trasformarsi in coraggio, l’ansia, da qualcosa di svantaggioso può trasformarsi in qualcosa di utile, se accolta e convertita in energia, fiducia e determinazione ad agire. Sentire il battito del cuore che aumenta, il respiro, il sudore della fronte o delle mani, lo stomaco che si irrigidisce sono tutti segnali di risposta che il corpo ci sta inviando unitamente all’energia che si sta creando. In questi casi non è utile preoccuparsi di allontanare o opporsi a questo flusso naturale, ma è importante accettarlo, accoglierlo e concentrarsi su ciò che si intende fare con l’energia, la forza e la disposizione all’azione che quello stress ci sta fornendo. Anziché fare un bel respiro profondo per cercare di calmarsi, è più vantaggioso farlo per sentire l’energia a nostra disposizione. Facciamo quindi buon uso dello stress, non cerchiamo di combatterlo come fosse un nemico da sconfiggere; al contrario riesaminiamolo con un occhio benevolo, facciamolo diventare un nostro potenziale alleato perché ci può dire molto dei nostri punti di forza, di ciò che siamo in grado di fare, da soli e con l’aiuto di altri. Accogliere lo stress in modo positivo è un atto di fiducia in se stessi, aiuta a credere di potercela fare, infonde coraggio.
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