L’Associazione Autonomia e Libertà, fondata nel giugno del 2021, ha ora una sezione a Orzinuovi con segretario Renato Scalvi.
L’associazione si riconosce nei valori dell’identità, dell’autodeterminazione, dell’autonomia, delle libertà inalienabili e della fratellanza fra i popoli.
Il referendum per l’Autonomia promosso in Lombardia e in Veneto il 22 ottobre del 2017 costituisce il momento storico fondante dell’associazione: per sostenerne la concreta attuazione, l’associazione promuove una serie di incontri.
A seguito dei risultati del referendum consultivo tenutosi il 22 ottobre 2017, che vide la partecipazione di 5.300.000 elettori di Lombardia e Veneto, venne avviato formalmente il negoziato con il Governo per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.
Poi l’Autonomia è stata di fatto eliminata dal dibattito politico per anni, fino alla nascita dell’Associazione fondata da Roberto Castelli, ad oggi conta soci in tutto il Nord, e si afferma come un sicuro riferimento per gli autonomisti, federalisti, indipendentisti che sono alla ricerca di una casa politica e culturale.
L’Associazione si rivolge non solo ai cittadini che hanno militato o militano nella Lega di stampo “bossiano” o Lega “delle origini”, e che appartengono a quella cultura politica, ma soprattutto a quella classe media che continua ad essere schiacciata dallo Stato centrale, dall’assistenzialismo, dal costo esasperato della vita al Nord, dalle degenerazioni dei problemi strutturali mai risolti.
L’associazione è impegnata in un costante sforzo di attualizzazione del patrimonio ideale e della cultura politica autonomista rispetto al contesto degli Anni ‘80 e ‘90 del Novecento italiano. In particolare, si inserisce nell’attuale dibattito sull’Autonomia, cercando di “ri-alfabetizzare” un pubblico sempre più vasto sui temi della Questione settentrionale, del residuo fiscale, dell’identità regionale, della scuola e della manipolazione culturale.
Io, Renato Scalvi, sono uno storico autonomista orceano sin dagli inizi degli anni ’90.
Renato Scalvi