Trent’anni sono un anniversario importante. Durante questo 2020, che possiamo definire a tutti gli effetti nefasto, la Croce Verde di Orzinuovi ha commemorato, forse nel modo che più rappresenta la sua passione e la sua missione, le sue trenta primavere. Sul campo, notte e giorno, sole e pioggia, con la paura di combattere un nemico che ancora non si conosceva ma con la vivida forza di guardare in faccia il pericolo e, sprezzanti, tenere fede al proprio voto di solidarietà verso il prossimo. Nei mesi di marzo ed aprile, con la forza trepidante che gli ha sempre distinti, le donne e gli uomini della Croce Verde hanno saputo davvero essere “angeli del presente”, vicini a chiunque stesse soffrendo e sempre pronti a salvare vite. Ne abbiamo parlato con Aldo Maffoni, soccorritore della prima ora E da circa un decennio Presidente della Croce Verde cittadina.
Cosa ti è rimasto più impresso nella memoria di questo 2020? Sarebbe dovuto essere un anno solo di sorrisi, e invece sono stati tanti, troppi, i pianti…
Nella nostra mente frullavano mille idee per rendere l’anno del nostro trentesimo anniversario così importante, ma a tante abbiamo dovuto rinunciare. Questa ricorrenza l’abbiamo festeggiata come solo noi siamo abituati a fare, ossia sul campo, svolgendo la nostra missione. Mi ricordo ancora il rumore del-l’ossigeno che dalla bombola arrivava alla mascherina di colui o colei che stavamo trasportando verso il primo ospedale disponibile. Tanti dei volti che abbiamo visto sulle nostre barelle, purtroppo, non sono più tornati. Nel momento del caos le nostre ambulanze sono arrivate fino a Seriate e Melzo per trasportare coloro che avevano bisogno di aiuto. Un’esperienza che rimarrà sempre impressa nelle nostre menti e nei nostri cuori, così come quelle settecento famiglie e attività che durante l’emergenza hanno deciso di sostenerci.
E i vostri volontari, come hanno reagito a tutto questo?
Sono stato davvero impressionato dalla loro grinta. Avevamo tutti paura, sono stati dei momenti difficili per ognuno di noi, ma tanti, tantissimi tra studenti e lavoratori, pur essendo a casa con la didattica a distanza o in smartworking, si sono resi disponibili ben oltre il consueto. Così anche i nostro otto dipendenti, a cui va la mia gratitudine, che in quei mesi hanno accumulato più di quattrocento ore di straordinari. In tutto l’anno insieme a loro abbiamo promosso moltissimi eventi gratuiti ed aperti a tutta la cittadinanza, con l’obbiettivo di accrescere la cultura sanitaria della comunità. Anche questo è un servizio della nostra Croce Verde di cui vado molto fiero.
E come sta andando la formazione di nuovi volontari?
Tra poco, seppur con qualche ritardo, accoglieremo con noi quindici nuove leve. A gennaio però vorrei iniziare un nuovo corso, sempre che la situazione sanitaria ce lo consenta. Il nostro obbiettivo è creare un gruppo capace, come lo è sempre stato, di soccorrere nel minor tempo possibile e nel miglior modo possibile. Una cosa mi sento di dire: sbaglia chi dice che non c’è più voglia; le persone non hanno più tempo. Ora i giovani devono darsi spesso da fare anche al di fuori della scuola e ormai in pensione si va ad un’età in cui l’unica cosa che si cerca è la tranquillità. E’ una cosa per molti, ma non per tutti. C’è tanta formazione per diventare soccorritori ma noi assicuriamo anche tanti altri servizi, per cui c’è una grande richiesta, che richiedono meno “addestramento”.
Lasciando questi pensieri dolorosi, com’era la Croce Verde delle origini?
All’inizio eravamo una dozzina di volontari con una ambulanza e “ospiti” dei nostri Vigili del Fuoco. Avevamo una stanzetta proprio nella loro caserma, qui ad Orzinuovi; l’inizio di un sodalizio che ancora oggi ci lega profondamente.
Tanti aneddoti della nostra storia sono stati raccolti dal nostro Cesare Bertulli nel suo ultimo libro “Trent’anni di Croce Verde”. Sono storie di tante donne e uomini che hanno voluto dedicare, chi più chi meno, parte della propria vita per fare del bene. Una storia di persone, per le persone.
E quali progetti per il futuro?
Ora ci stiamo preparando per garantire continuità nella nostra azione, continuando ad accogliere nuovi volontari e cercando in ogni modo di implementare i servizi che offriamo alla comunità orceana e a quelle ad essa limitrofe. Ora abbiamo in progetto di acquistare una nuova ambulanza ed un nuovo mezzo per il trasporto dei disabili, mezzi assolutamente imprescindibili che, insieme al nostro entusiasmo, sono l’altro ingrediente della grande formula della Croce Verde.
Leonardo Binda