È nato da pochi mesi ma ha già raccolto adesioni ed entusiasmo; lo stesso entusiasmo che non manca alla sua fondatrice, la monteclarense Antonella Pennacchio, nonostante le grosse difficoltà che la vita le ha messo davanti. Si tratta di “Viva la Vida”, il progetto di auto mutuo aiuto per malati oncologici, un vero e proprio spazio di ascolto caloroso e accogliente per tutti coloro che stanno affrontando tutte le criticità sanitarie, emotive e anche burocratiche che ammalarsi di tumore può comportare. Il gruppo nasce dall’esperienza diretta di Antonella Pennacchio ammalatasi di una grave forma tumorale ancora da giovane con una ricaduta recente che l’ha costretta alla Peg per potersi alimentare. «Dopo la ricaduta del tumore alla gola – racconta – e dopo un intervento importante, mi è stata applicata, presso la Radiologia degli Spedali Civili di Brescia, la Peg da cui sono costretta ad alimentarmi. Il problema non è nato per l’intervento in sé ma per il successivo percorso di accompagnamento che ne consegue e per i controlli periodici che devono essere svolti da chi si alimenta tramite gastrostomia endoscopica percutanea. Questa infatti deve essere sostituita ogni sei mesi, può rompersi, bloccarsi o presentare problematiche varie. Il reparto di Radiologia non ha un’agenda per programmare questi interventi e spesso mi è capitato di restare al pronto soccorso anche 12 ore aspettando un medico che risolvesse la problematica, peraltro in 5 minuti. Per questo motivo ho inviato a settembre una lettera all’Urp dell’Asst degli Spedali Civili in cui chiedo che questo vuoto organizzativo venga colmato, che anche la Radiologia si doti di un’agenda di programmazione o che almeno una delle infermiere del Pronto Soccorso venga formata per praticare questo semplice intervento. Solo recentemente mi è arrivata una risposta e pare che qualcosa si stia muovendo. Dalla mia faticosa esperienza è nata l’idea di creare un gruppo che fosse di condivisione per i malati oncologici e più concretamente di supporto per chi vive difficoltà simili alla mia e magari non sa come muoversi in ambito sanitario o con tutta la burocrazia che ne consegue. Grazie al supporto dell’associazione AMA Aps Brescia e grazie alle referenti Mara Mutti e Maria Grazia Archetti e all’amica Roberta Chiari, sono riuscita a far partire il progetto che ad oggi conta una decina di persone. Ci incontriamo al Centro Giovanile di Montichiari un paio di volte al mese di lunedì e ci scambiamo sostegno emotivo e di esperienze comuni per poter meglio affrontare tutte le difficoltà che malattie tanto complesse pongono davanti a chi si trova ad affrontarle. Il nome “Viva la vida” nasce dall’ascolto del brano dei Coldplay, un pezzo che mi ha sempre tenuta su nelle difficoltà ed è una scelta voluta perché anche in mezzo a grosse difficoltà la vita deve essere amata con forza, vigore, entusiasmo e possibilmente insieme, senza sentirsi mai soli ed abbandonati». Il prossimo incontro dell’associazione Viva la Vida si terrà il 13 gennaio sempre al Centro Giovanile di Montichiari. Per informazione si può contattare amabrescia@gmail.com o il 3396639382.
Marzia Borzi