Sabato 7 dicembre verrà a trovarci a scuola la scrittrice italo-albanese Anilda Ibrahimi, che a Castel Goffredo ha appena vinto il Premio Letterario Acerbi con il suo ultimo romanzo ”Volevo essere Madame Bovary”, pubblicato come tutte le sue altre opere dalla casa editrice Einaudi.

Il romanzo scandaglia le insidie dell’appartenenza e della memoria, passando in rassegna i modelli femminili da incarnare e quelli da ribaltare. Racconta infatti la storia della giovane Hera, nata in un paese dove la donna lavora almeno quanto l’uomo e la bellezza è una colpa, soprattutto per una ragazza ambiziosa come lei. Da piccola divorava i romanzi di Tolstoj e Balzac, in cui le eroine sono tutte fedifraghe e di solito fanno una brutta fine, ma anche tanti libri di propaganda secondo cui l’ideale femminile è sposarsi e lavorare in campagna. Hera è cresciuta così, in bilico tra il desiderio di diventare qualcuno e la consapevolezza di dover rigare dritto, tra la voglia di vestirsi alla moda sfidando le tante censure sociali e i rimproveri di nonna Asmà. Poi, un giorno, è partita per Roma. In Italia all’inizio ha sofferto, si è sentita smarrita. Insieme a Stefano però ha trovato il suo centro: è diventata un’artista, ha dei figli che ama, non ha più avuto paura di sembrare troppo. Tornerà tuttavia a Tirana con Skerd, uno con cui non ha nulla da condividere se non il corpo, perché insieme a lui sente pulsare forte l’eco della lingua madre. Hera non è più quella ragazzina che cercava il grande amore nel dramma e negli uomini autoritari, ma ogni cosa intorno a lei sembra volerla ricacciare di nuovo nel passato da cui è fuggita. 
L’incontro, introdotto dalla presidente del Consiglio di Istituto Paola Artioli, avrà inizio alle ore 10.