Cultura, una parola magica che, appena pronunciata, ha il potere di evocare la pesante immagine di polverose biblioteche, aule universitarie, cataste di libri, documenti incomprensibili, musei, teatri, giganteschi archivi e tutto quello che può portare ad una sorta di divisione fra gli studiosi che la perseguono con grande passione e il popolo che la percepisce spesso invece come un peso insostenibile o perlomeno come un muro che divide due mondi inconciliabili.
Eppure quest’estate Montichiari ha dato dimostrazione di come «fare cultura» o meglio «diffondere la cultura» non sia un’arte impossibile e anzi di come il pubblico risponda numeroso a quegli eventi che raccontano personaggi o fatti locali ormai quasi sconosciuti ai più.
Certamente Montichiari ha in questo senso una grande fortuna che è costituita da una cerchia di studiosi e ricercatori del territorio che con grande generosità e in forma totalmente gratuita si prestano spesso a trasmettere le loro conoscenze ai propri concittadini e a supportare associazioni che senza il loro intervento non riuscirebbero ad organizzare di certo eventi culturali di tale livello.
Tra questi Emanuele Cerutti (nella foto), Federico Migliorati, Ezio Soldini, Sandra Barosi, Paolo Chiarini, presidente del Gruppo Archeologico Monteclarense e perfino Monsignor Cesare Cancarini che, dando il proprio contributo agli eventi di «ScopriAMO Montichiari», ciclo di incontri alla scoperta degli angoli del territorio voluti dalla Pro Loco Montichiari, hanno reso l’estate monteclarense un periodo fatto non solo di divertimenti e intrattenimento, com’è pur giusto che sia, ma anche di conoscenza e approfondimento.
Grazie a tutti loro e al supporto di altri studiosi come Daris Baratti, sempre generoso nel fornire documentazione e testi a tutti coloro che ne abbisognano, il numeroso pubblico presente alle cinque serate, che si sono susseguite da fine luglio a inizio settembre, ha potuto riscoprire personaggi come il Tenente Pastelli, il dottor Norsa, Pellegrino da Montichiaro, San Pancrazio o vedersi svelare i segreti più nascosti delle vie del paese come la ghiacciaia di Antiche Mura che è stata portata alla luce grazie al Gruppo Archeologico Monteclarense.
I risultati degli eventi, con una media di 60 persone a serata e picchi di quasi 120 (il più partecipato l’evento su San Pancrazio di Monsignor Cesare Cancarini), dimostrano come fare cultura sia ancora possibile, grazie soprattutto a preparati e generosi divulgatori che amano tanto il loro paese da darsi incondizionatamente.
Marzia Borzi