Il sangue del cordone ombelicale, detto anche sangue placentare, è il sangue che rimane nei vasi sanguigni del cordone ombelicale e della placenta, al termine del parto. Alla fine degli anni ’70 alcuni ricercatori hanno scoperto che il sangue cordonale è ricco di globuli rossi (che trasportano ossigeno nei tessuti); globuli bianchi (che combattono le infezioni) e piastrine (che contribuiscono alla coagulazione del sangue). La donazione del cordone si sviluppa in vari momenti: la raccolta del consenso informato e dei dati dei genitori, la raccolta del sangue cordonale da parte del personale sanitario abilitato, la conservazione in una struttura chiamata Banca del sangue cordonale, l’utilizzo per la cura di alcune malattie (leucemie, linfomi, alcune forme di talassemia e alcuni tipi di immunodeficienze) e lo sviluppo della ricerca. Per i pazienti che non hanno un donatore familiare compatibile, per esempio, è un’efficace alternativa al trapianto del midollo osseo. Il prelievo non comporta rischi né per la partoriente, né per il neonato; è subito disponibile ed è più facilmente compatibile per i riceventi. Ecco perché con un semplice gesto ogni futura mamma può fare un prezioso dono, da destinare a scopo solidale o, se ce ne fosse bisogno, al solo uso familiare o del solo nascituro. Per informazioni più dettagliate si può telefonare agli Spedali Civili di Brescia allo 0303996370.
Ornella Olfi