“Siamo tutti nati per qualcosa di prezioso… per lasciare un segno nel passaggio della nostra vita terrena”. E’ l’incipit dell’incontro con Suor Maria Chiara Ferrari che il 17 settembre scorso, nella città di Assisi, ha pronunciato i voti perpetui nella Congregazione delle Suore Francescane dei Poveri durante una celebrazione religiosa alla quale hanno preso parte molti suoi parenti e concittadini che l’hanno accompagnata e le sono state vicino nel periodo di conferma della sua vocazione. Nata e cresciuta sotto il cielo dei carpini ha sentito che… “Il Signore mi indicava il sentiero sul quale camminare servendosi delle mie passioni – conferma Suor Maria Chiara – in particolare il desiderio di avere cura del prossimo. Un percorso iniziato iscrivendomi a Medicina”. La formazione medica mancava di qualcosa d’importante. “Certo mancava dello stile del Vangelo. Ho interrotto gli studi – sono sempre parole della trentenne Suora – e nella città di Roma ho condiviso per un anno con altre consorelle un cammino durante il quale sono stata aiutata a riconoscere l’Amore di Dio accogliendolo e restituendolo nel servizio ai più bisognosi. Ho incontrato persone nel tempo che è seguito che mi hanno dato conferma di essere strumento dell’Amore di Cristo che a sua volta mi ha promesso di servirsi di me se gli avessi donato la mia vita”. “Ho detto sì a quella proposta che mi spaventava e lusingava nello stesso tempo – ribadisce col sorriso Suor Maria Chiara – Poi la professione perpetua”. Le Francescane dei Poveri hanno scritto nel loro DNA l’imprinting della Beata Francesca Schervier, fondatrice che per prima ha fatto l’esperienza di riconoscere Gesù nei poveri. Le Francescane dei Poveri portano la loro missione in terra d’Africa, in Brasile oltre che in Italia occupandosi di donne vittime della tratta, dei giovani, delle famiglie. “I miei familiari, i miei amici mi sono sempre stati vicini – s’avvia a concludere Suor Maria Chiara – A breve andrò in Brasile. Ho fiducia in Gesù perché si è sempre preso cura di me e sono certa che continuerà a farlo. Il mio cuore rischia di esplodere per tanta grazia ricevuta”.
Enzo Trigiani