Da un lato la vicenda di Pierina Gilli e delle presunte apparizioni mariane dall’altro la ormai diffusissima devozione a Rosa Mistica, il cui culto raccoglie fedeli in tutto il mondo, fedeli che abbisognano di spazi adeguati e decorosi dove essere accolti. Questi sono i due aspetti portati all’attenzione della cittadinanza monteclarense giovedì 18 luglio nell’incontro tenutasi al Cinema Teatro Gloria dal Vescovo Monsignor Pierantonio Tremolada. Partendo dalla lettura della lettera inviata dal Cardinal Victor Manuel Fernandez del Dicastero per la Dottrina della Fede, il Vescovo Tremolada, presentato dall’abate Monsignor Cesare Cancarini e affiancato da Monsignor Marco Alba rettore del Santuario Diocesano e da Don Alfredo Savoldi vicario episcopale, ha spiegato ai presenti come non sia più così importante stabilire la soprannaturalità dei fenomeni testimoniati da Pierina Gilli (la cui veridicità continuerà ad essere indagata nei prossimi anni anche alla luce di tutto il percorso di revisione storica già in atto) ma valutare in modo preciso ciò è scaturito dalla loro diffusione. E ad emergere è che nei messaggi della Gilli non sono presenti elementi che contraddicano l’insegnamento della fede cattolica, anzi vi si sottolinea la bellezza di Maria, la devozione nei confronti della Madonna come Madre della Chiesa, l’esigenza di una costante preghiera per la vocazione dei sacerdoti e la riscoperta della sacralità della fonte come rimando al battesimo, primo dono di fede per ogni cristiano. Prendendo atto di questo, della sempre più grande presenza di devoti nel mondo al culto di Rosa Mistica Fontanelle e di pellegrini che giungono al Santuario, nasce l’esigenza dell’ampliamento del luogo di culto che il vescovo promette come sobrio, bello e rispettoso dell’ambiente. «Ovunque nel mondo si notano i frutti della devozione a Rosa Mistica Fontanelle – ha sottolineato Tremolada – Questo santuario dunque, non è più solo dei monteclarensi o della nostra diocesi ma di chiunque pratichi questo culto e ne riceva beneficio spirituale. Accogliere dignitosamente questi fedeli è una responsabilità mia e di tutti. Il progetto è, dunque, necessario non solo per sistemare quello che già c’è ma per creare un ambiente accogliente e dignitoso. Non sarà qualcosa di faraonico ma di sobrio, bello e rispettoso dell’ambiente che lo circonda. Il tutto sarà approfonditamente studiato anche nell’ottica della tutela ambientale e cercheremo di trovare il massimo equilibrio» Durante la serata si sono alzate alcune voci di dissenso sul progetto. «Molti di noi monteclarensi trovano anacronistico che si rifaccia un processo solo sulla base degli scritti, mentre ci sono state molte persone che hanno conosciuto personalmente la signora Gilli – ha dichiarato Ferdinanda Busi, membro del Comitato di Tutela Colline Moreniche – Noi abbiamo rispetto per la sua fede ma la nostra preoccupazione primaria è quella del rispetto dell’ambiente. Facciamo fatica a pensare che un luogo frequentatissimo come potrebbe diventare negli anni il santuario possa essere sobrio e rispettoso dell’ambiente. Chiediamo che ci si impegni molto perché ci sia zero consumo di suolo, perché la chiesa sia piccola con spazi all’aperto, perché la viabilità non venga modificata, perché non si costruiscano grandi parcheggi e arrivino centinaia di pullman. Siamo nel tempo della scienza e queste cose fanno fatica a toccarci il cuore. Se preghiamo lo facciamo per una convinzione personale, senza bisogno di tutti questi ammennicoli che turbano e sviano il pensiero» «Non abbiamo ancora preso decisioni precise sul progetto – ha concluso il vescovo – e raccogliamo anche noi tutte queste sensibilità. Nessuno vuole mettere in difficoltà la città di Montichiari né la sua popolazione. Non diteci soltanto dei no. Aiutateci a trovare soluzioni rispettose dell’equilibrio di tutti»
Marzia Borzi