Ma è possibile che non si possano prendere e una volta presi che non possano essere puniti?

Non con la classica ramanzina buonista, che lascia il tempo che trova, perché appena si ripresenta la possibilità rifanno la stessa cosa. Bisognerebbe andare sul «solido», chiedendo i danni materiali e morali: a loro, se sono maggiorenni, o ai loro genitori, se minorenni. 

E poi pretendere che paghino fino all’ultimo centesimo.

Stiamo parlando dei vandali che, quasi sempre nottetempo, si prendono la briga, ma come diceva Fabrizio De André di certo anche il gusto, di distruggere parchi, monumenti e cose pubbliche.

I lettori di Paese Mio forse ricorderanno di quando, in più di un’occasione, abbiamo dato conto dell’im-brattamento/rottura del monumento ai carabinieri all’interno del Parco della City. Ricorderanno di quando abbiamo dato conto del raid con i quale i soliti ignoti se la sono presa con il Giardino dei Giusti.

Ricorderanno dei giochi per bambini distrutti in più di un parco, come ad esempio quello intitolato a Lord Baden Powell, a suo tempo fondatore degli scout. Ricorderanno quanto accaduto, più di recente, al parco dei Novagli…

Pare, insomma, che non stiamo più parlando di un piano isolato, ma, se non proprio di un serial vandalo, perlomeno di un mezzo disegno, messo in atto di una o più persone con il chiaro ed evidente obiettivo di distruggere e basta.

Tant’è vero che, preso atto della situazione, da Palazzo stanno valutando, almeno per il momento, di non ripristinare i giochi dei bambini distrutti.

Scelta forte, forse anche provocatoria, ma che ci sta.

Che senso ha ripristinare un parco giochi quando hai la quasi certezza che qualcuno lo distruggerà di nuovo?

Ovvio che non può essere una scelta definitiva, perché significherebbe chinare il capo davanti ai vandali.

Ma qualcosa, se necessario anche di provocatorio, bisogna fare, sennò saremo sempre daccapo.

E qui torniamo alla domanda iniziale: possibile che non si possano prendere?

Non è, sia chiaro, una critica nei confronti di carabinieri e polizia locale, a cui va tutta la nostra stima e la nostra solidarietà. 

E’ la semplice richiesta che qualcuno… faccia qualcosa. Certo, c’è poi il rischio che, una volta presi, i vandali la facciano franca, perché, e la cronaca recente ce l’ha insegnato, c’è sempre un giudice che li rilascia subito, magari perché, poverini, da piccoli hanno sofferto, oppure perché erano in condizioni emotive precarie…

Pur coscienti di correre questo rischio, con annesso ingrossamento del fegato, ci auguriamo che i vandali vengano presi e messi nelle condizioni di non rompere più. 

Anche e soprattutto perché; alla fine della fiera, chi ci rimette più di tutti sono i bambini, che si trovano senza più gli spazi e i giochi e loro dedicati.

MTM