La ditta Recupera srl ha ritirato la richiesta fatta qualche mese fa alla Provincia nella quale chiedeva lo spostamento dell’attuale impianto a Vighizzolo in un nuovo piazzale realizzato dopo il riempimento a “quota campagna” del vuoto cava. Per questo motivo non verrà effettuata la conferenza dei servizi, programmata per oggi, 24 luglio, in cui la suddetta richiesta sarebbe stata valutata. Giovedì scorso, 18 luglio, Recupera ha infatti presentato una lettera in cui si legge «Rilevati a ogni modo i crescenti dubbi interpretativi derivanti dall’applicazione delle nuove normative riferite alla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) nel settore degli inerti, si richiede l’archiviazione dell’istanza di verifica di assoggettabilità a VIA e di modifica autorizzazione ex art. 208 del d.lgs. 152/06 e s.m.i. presentate dalla scrivente». Questa azione segna una grande vittoria per gli ambientalisti di Legambiente e di SOS Terra che avevano chiesto anche la presa di posizione ferma della Politica sulla questione, presa di posizione che è arrivata in modo congiunto da tutte le forze politiche nell’ultimo Consiglio Comunale. «A noi pare che questa vicenda ci indichi e confermi chiaramente almeno due cose di cui “far tesoro” – ha dichiarato Luciano Gerlegni di Legambiente – gli smaltitori di rifiuti perseguono, ovviamente, una finalità economica e cercano in ogni modo di ricavare il maggior profitto e il più a lungo possibile per la loro attività d’impresa. Di conseguenza, l’abbiamo visto più volte negli anni, tentano di forzare (ricorsi al TAR, Consiglio di Stato…) o di aggirare (come in questo caso) eventuali normative, come l’indice di pressione, che li “limitano” nella possibilità di fare profitto. Se si è sinceramente convinti che Montichiari abbia già (anche troppo) contribuito alla pratica, ambientalmente poco virtuosa ma vantaggiosa economicamente, della tumulazione dei rifiuti in siti di ex cave di sabbia e ghiaia, però, occorre tenere sempre viva l’attenzione e localmente manifestare, col sostegno della cittadinanza e delle associazioni ambientaliste, una ferma e unitaria volontà politico-amministrativa di voler porre fine a tale pratica. In questo modo si dà un messaggio chiaro, difficilmente ignorabile, agli Enti locali sovraordinati (Provincia, Regione….) che hanno il compito di programmare, autorizzare, controllare l’intera complessa partita dei rifiuti nella società contemporanea».

Marzia Borzi