Si chiama Mammogym: è un progetto «a più mani» che vede in prima linea l’associazione Atleti al tuo fianco, l’amministrazione comunale, l’associazione Arembì onlus e la delegazione di Brescia della associazione Cuore di Donna.
Consiste in 15 incontri di ginnastica dolce, che, dedicati a donne operate di tumore al seno, hanno l’obiettivo di prevenire e alleviare i disagi secondari delle terapie del tumore mammario, soprattutto nella fase di remissione della malattia.
Il progetto, che l’8 marzo, Festa della donna, è stato presentato online da Alberto Tagliapietra (medico chirurgo di Montichiari, esperto anche in psiconcologia), dalla presidente nazionale di Cuore di Donna Myriam Pesenti, dalla referente provinciale Angela Zoccarato e dall’as-sessore ai Servizi sociali Barbara Padovani) prevede una serie di incontri che, tenuti dal dottor Emanuele Tosi, si svolgeranno al Centro diurno Casa Bianca di Montichiari, messo a disposizione gratuitamente dal Comune.
Viste le limitazioni imposte dalla pandemia, il progetto Mammogym diventerà effettivo quando le limitazioni imposte dal Covid cadranno. L’obiettivo è di aiutare le donne nel recupero fisico e non solo, aumentando il loro benessere in senso lato. Questo perché, come ha sottolineato il dottor Tagliapietra, la lotta ai tumori è anche un tema sociale. Infatti, «migliorare la qualità della vita delle pazienti in remissione è molto importante anche dal punto di vista psicologico. Bisogna curare la persona in tutti i suoi aspetti, non ci si può limitare alla malattia».
Continua Tagliapietra: «Nelle analisi epidemiologiche dell’oncologia, il carcinoma mammario si conferma tra i cinque tumori più frequenti in Italia, di gran lunga il più diffuso per quanto riguarda le neoplasie del genere femminile.
Nel corso degli anni i progressi nella diagnosi, nella terapia e nell’assistenza del cancro al seno sono stati molteplici, sia per quanto riguarda l’aspetto clinico, in termini di guarigione e sopravvivenza, sia sotto il punto di vista della qualità della vita: la mammografia è lo strumento che ha creato un’evoluzione culturale massiva nel concetto di screening e diagnosi precoce, le breast unit sono un riferimento assoluto nell’attenzione a 360 gradi nei confronti di pazienti e familiari, la chirurgia ha portato in sé l’attenzione simultanea ai concetti di resezione e preservazione estetica, mentre l’associazionismo volontario attiva con continuità persone sensibili e determinate per offrire supporto costante nelle difficoltà quot idiane».
Ancora: «Vivere con un tumore al seno condiziona pesantemente la vita, non solo negli aspetti legati al percorso clinico e al mondo delle emozioni relative e conseguenti, aspetti abitualmente ben seguiti e sostenuti.
Ci sono infatti delle ripercussioni, come i dolori articolari come effetto collaterale delle terapie con gli inibitori delle aromatasi e il linfedema del braccio omolaterale al tumore, quale conseguenza di intervento chirurgico o terapia radiante.
Su questi aspetti si vuole dedicare il progetto Mammogym».
MTM