Cosa unisce le donne in letteratura? Probabilmente la volontà di rompere con i tabù del loro tempo per imporsi all’attenzione contro stereotipi, maschilismi e censure. Il Comune di Fiesse in occasione della Festa Internazionale della Donna propone due incontri in programma il 9 e 16 marzo nella Sala Civica San Filippo dal titolo “Penne in Rosa”, il primo dei quali, una mostra pittorico-fotografica, vedrà la partecipazione di Marzia Borzi, giornalista di Paese Mio nonché docente presso la scuola secondaria di primo grado di Viadana Mantovana. “L’obiettivo – spiega – è mettere in luce quelle figure femminili attive nel mondo della scrittura che dal Trecento ai giorni nostri hanno lasciato un segno importante offrendo una nuova visuale rispetto a quella imperante e affrontando con coraggio e costanza la morale del loro tempo innescando un cambiamento nella società”. Avvalendosi di immagini e dipinti realizzati da artisti locali, Borzi illustrerà la vita e le opere di dieci donne a partire da Cristina da Pizzano, veneziana d’origine e attiva alla corte dei re di Francia, che si fece notare tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento come autrice di testi, ma anche quale filosofa e poetessa. Toccherà poi alla bresciana Veronica Gambara, personalità di grande cultura e autrice di componimenti poetici, citata persino dall’Ariosto nell’Orlando Furioso. A seguire Petronilla Paolini, altra poetessa di vaglia, vissuta tra Sei e Settecento, a cui va il merito di aver denunciato nei suoi scritti la terribile condizione delle donne della propria epoca. E poi ancora Grazia Deledda, la prima (e finora unica) italiana a vincere il Premio Nobel per la Letteratura, Sibilla Aleramo, autrice di versi, scrittrice e giornalista che fu attiva anche come femminista e pacifista convinta. Altrettanto significative sono le figure di Ada Negri, poetessa di “razza” popolare, Oriana Fallaci, donna che s’impose nel giornalismo anche a livello internazionale, Fernanda Pivano che portò l’Italia a “scoprire” la letteratura americana. “Penne in rosa” si concluderà con un accenno ad Alda Merini, nei cui scritti emerge la forza d’animo che vince la follia, e a Michela Murgia, scrittrice la cui testimonianza contro la malattia è un lascito importante per tutti. Il 16 marzo sempre nella Sala Civica di Fiesse interverranno le scrittrici Rosalba Le Favi, Marilucia Dui e Mariaelena Agazzi su organizzazione della locale biblioteca.
Federico Migliorati