“Ut pictura poesis”, come nella pittura così nella poesia scriveva il poeta latino Orazio e nessun aforisma meglio si adatta ad Oscar Coffani pittore molto noto ormai anche fuori dai confini monteclarensi, che da poco si è messo in gioco come scrittore con un romanzo dal titolo “Ariel e il cubo magico” (Marco Serra Tarantola Editore). E come la pittura di Coffani è segno della spiritualità profonda dall’artista, altrettanto risulta essere la sua scrittura nella quale l’ispirazione nasce da quello che è l’estro artistico stesso di Coffani o meglio da un quadro particolare in cui compare una figura angelica, Ariel appunto, un essere multidimensionale che fa esperienza del mondo mortale ma basa le sue radici anche sugli altri interessi del poliedrico artista monteclarense, soprattutto quelli legati alla psicologia (Coffani è laureato in Psicologia all’Università di Padova) e alla spiritualità. «I quadri hanno molti significati ma sono fissi e soggetti al pensiero di chi li guarda – racconta Oscar – Per questo, un pomeriggio d’agosto, fissando uno dei quadri ai quali sono più legato, ho sentito l’esigenza di esprimere le mie idee anche attraverso un racconto che si svolge nel tempo. Ho iniziato a scrivere, appuntandomi dei pensieri sparsi per poi approfondire quella bozza di trama leggendo libri quali “Il viaggio dell’eroe” e vari testi sul Santo Graal, che sono stati una guida per consolidare la struttura del mio romanzo, una ricerca meticolosa che costituisce lo scheletro della narrazione delle vicende. Il protagonista è Ariel un essere spirituale multidimensionale che, sperimentando un viaggio sulla terra, si innamora di una ragazza, impara a vivere tra le due dimensioni e deve scoprire un grande segreto: trovare il Santo Graal. Il segreto che è al centro del libro è lo stesso che è in ognuno di noi, perché in fondo Ariel siamo noi. Ogni particolare che il lettore troverà nel mio libro è un’invenzione fantastica ma frutto di informazioni vere raccolte in molti anni di studio inerenti la psiche, la spiritualità e il mondo del simbolo. Con Ariel  ognuno potrà cercare il grande segreto che in fondo si trova negli stessi uomini». A presentare il romanzo d’esordio dell’artista monteclarense è stato, nelle settimane scorse a Brescia presso la libreria La Tarantola, l’attore Sergio Insonni.

Marzia Borzi