Sono oltre 100 i profughi fuggiti dall’inferno della guerra in Ucraina e arrivati a Montichiari. Tra i primi nuclei familiari, tutti composti da donne con figli piccoli al seguito, c’è anche Irina una giovanissima mamma con due bambini: un maschietto di sei anni e una femminuccia di soli 9 mesi. Il piccolo gruppo è stato inizialmente accolto dalla famiglia monteclarense presso la quale la nonna materna, in Italia da oltre 10 anni, svolge assistenza come badante e successivamente ha trovato dimora da una famiglia monteclarense che si è messa generosamente a disposizione.  Fuggiti verso la Polonia, attraversata a piedi la frontiera, sono stati aiutati da una famiglia polacca che li ha ospitati per due giorni fornendo alla famigliola cibo, un passaggio per Cracovia e addirittura un biglietto aereo per Bergamo da dove hanno raggiunto poi Montichiari. Il capofamiglia, ufficiale dell’esercito ucraino, dopo aver abbracciato moglie e figlioletti è invece tornato indietro per difendere la sua patria. «È sempre stato molto patriota – ha sottolineato la donna – e ora lo è ancora di più. Riusciamo a sentirlo ogni giorno telefonicamente. Sta bene, per il momento. Non pensavamo che la guerra scoppiasse né che si arrivasse a tanto». Altri nuclei familiari sono arrivati nelle ultime settimane anche grazie al supporto di cittadini monteclarensi che si sono recati di persona al confine per portarli in salvo. Per far fronte all’emergenza, nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale ha coordinato una riunione informale che ha visto presenti, oltre al Sindaco e a Barbara Padovani, assessore dei Servizi Sociali, anche l’abate Mons. Cesare Cancarini, Padre Paolo Tortelli, rappresentanti della Protezione Civile, del Gruppo Alpini, della Caritas e di entrambe le Pro Loco. L’obiettivo è fare rete affinché la comunità possa essere pronta all’accoglienza e creare un unico centro monteclarense per la raccolta dei beni necessari ai profughi e alle famiglie ospitanti. A breve sul portale del Comune di Montichiari verrà creata un’apposita sezione dove reperire tutte le informazioni necessarie all’accoglienza. Per dare il benvenuto ai piccoli arrivati, il gruppo #genera_azioni ha organizzato sabato 19 marzo una festa presso il Centro San Filippo del quartiere Allende con divertimento e spettacoli di clown. Gara di solidarietà anche per quanto riguarda le raccolte umanitarie da inviare sui fronti di guerra: tra le varie associazioni a distinguersi è stata l’Associazione Bethel della Chiesa Evangelica Rumena che ha sede a Montichiari, realizzando una raccolta e partendo in modo autonomo per raggiungere il confine con la zona di guerra.  «Sono più che soddisfatto di quanto raccolto – ha dichiarato Claudio Halasu rappresentante dell’associazione – la gente di Montichiari ha proprio un grande cuore. In Polonia e Romania abbiamo collegamenti diretti che possono far entrare gli aiuti in Ucraina e distribuirli a tutti i profughi che ne abbiano bisogno. Per fare tutto questo abbiamo noleggiato autofinanziandoci un furgone. Non è stato facile perché siamo tutti padri di famiglia e per quello facciamo anche appello a chiunque ci voglia aiutarci di contattarci». L’associazione Bethel è un piccolo gruppo di volontari di circa una decina di persone molto affiatate e attive che raccolgono materiale farmaceutico (bende, disinfettanti, siringhe, antidolorifici), alimenti a lunga conservazione, prodotti per bambini (omogeneizzati e pannolini), indumenti e coperte. Per informazioni 3714780783

Marzia Borzi