Non sono stati pochi i monteclarensi che nelle scorse settimane si sono fermati a leggere l’originale annuncio funebre apparso qua e là sui muri del paese. Un messaggio di ringraziamento sicuramente inusuale per Montichiari ma anche molto toccante che non ha mancato di commuovere chi Antonia Fanton la conosceva bene e anche chi, invece, non l’aveva mai incontrata. «Nell’impossibilità di farlo personalmente – diceva il necrologio di ringraziamento – ringrazio tutti i miei “followers” per l’affetto dimostratomi in questi giorni. Non piangete, Tanto prima o poi ci rivedremo! Bisogna sorridere alla vita! Ciao Antonia». Un ultimo messaggio ideato da Nadia Redolfi, figlia di Antonia, proprio durante la prima notte dopo la perdita della madre; un messaggio meditato all’improvviso che sembra essere scaturito direttamente dal cuore, come se la madre Antonia glielo avesse sussurrato all’orecchio per consolarla e starle vicina. Come se volesse farle capire che lei avrebbe voluto essere ricordata con allegria non con tristezza. Parole e frasi che rappresentano bene la personalità di Antonia, donna giovialissima, sempre pronta a tirare su il morale ad amici e parenti e a tutti coloro che le stavano vicini. Un vero e proprio invito a vivere la vita fino in fondo e con pienezza senza crogiolarsi troppo nel dolore anche quello più drammatico, quello che si vive nel momento più estremo della vita. E la risposta a questo ultimo messaggio positivo non si è fatta attendere sia nella grande partecipazione alla esequie funebri, nonostante le limitazioni e le paure che il periodo pandemico ancora impone, sia sui social dove molti dei contatti di Antonia hanno replicato sottolineando con frasi affettuose il carattere espansivo della donna e il grande vuoto che la sua perdita avrebbe lasciato nella loro esistenza. «Sei la numero uno indiscussa in tutto e per tutto» commenta un contatto «un vero esempio di vita. Ovunque tu sia ti voglio bene e mi mancheranno i tuoi commenti», «Sei e resterai la nostra influencer preferita» gli fa eco un altro «mancherai molto al tuo gruppetto», «Ad ogni mia foto, ogni mia frase, c’eri sempre tu che mi mettevi like e commenti. Fai buon viaggio. Mi mancherai». Nativa di Calvisano e naturalizzata monteclarense dopo il matrimonio con il marito Bruno Redolfi, Antonia era molto conosciuta in paese anche per aver affiancato il figlio Davide nella gestione di una delle trattorie locali più note, quell’Osteria dei Matti dalla quale non si era voluta staccare nemmeno dopo che aveva cambiato proprietà e quasi fino agli ultimi mesi di vita. Sul necrologio funebre di ringraziamento Antonia è immortalata mentre saluta dal balcone di casa com’era solita fare quotidianamente con tutti coloro che si trovavano a passare nelle vicinanze della sua abitazione, amici con cui non mancava mai di scambiare quattro chiacchiere. E saranno proprio quelle parole così semplici, quei “ciao” solo apparentemente comuni a mancare di più a tutti, quell’esserci sempre con allegria, solarità, che lasceranno il vuoto più grande, perché sono quasi un’eccezione ai giorni nostri come la speranza che non tutto possa finire con la parola fine.
Marzia Borzi