80 anni fa la Liberazione riconsegnava all’Italia un futuro di democrazia e di diritti dopo il lungo periodo del regime fascista che si macchiò, tra l’altro, dell’infamia delle leggi razziali del 1938. Brescia, che poteva vantare poco meno di trecento famiglie di origine ebraica secondo lo storico Marino Ruzzenenti, divenne celebre soprattutto per le vicende occorse a Guido e Alberto Dalla Volta, rispettivamente padre e figlio che, trasferitisi dalla natìa Mantova tra gli anni Trenta e Quaranta, furono incarcerati, spediti al campo di transito di Fossoli per poi trovare la morte ad Auschwitz. Di Alberto scrisse in più occasioni Primo Levi definendolo il suo grande amico, colui che gli permise, per la forza d’animo e il coraggio posseduti, uniti a una mitezza di carattere, di superare l’orrore nazista. In occasione della Giornata della Memoria la Sala consiliare del Comune di Montichiari su iniziativa dell’amministrazione comunale e a ingresso libero e gratuito ospiterà lunedì 27 gennaio alle 20,30 Guido Dalla Volta, autore del libro “Vite da ariani” (Enrico Damiani Editore), un lucido romanzo-verità, come lo definisce nella prefazione Liliana Segre, che racconta, tra continui flash-back temporali, le vicende del nonno omonimo Guido, dello zio Alberto e della loro famiglia muovendo dai documenti, immagini, lettere ritrovati negli archivi per arrivare sino al periodo più recente in cui lo scrittore stesso è coinvolto. Guido Dalla Volta, dopo la laurea in Ingegneria Elettronica, ha lavorato presso la Ibm in Italia e all’estero: la quiescenza sopraggiunta gli ha consentito di dedicarsi alle ricerche che hanno portato alla stesura di questo libro, un lucido atto d’accusa contro la barbarie che l’Italia e anche Brescia, con la complicità di zelanti funzionari e burocrati, si trovarono a sperimentare. 

Federico Migliorati