Era uno stabile di quasi 1200 metri quadrati con una bella corte interna, fatiscente, chiuso e abbandonato alla mercé di sbandati e animali, ormai ben lontano da quel ruolo di sostegno e di educazione che ricoprì fin dal suo avvio nel 1793 quale orfanotrofio femminile prima e struttura per doposcuola in seguito. Già sede della Fondazione Casa Serena, quando questa si trasferì nei nuovi locali di via Badazzole sull’antico stabile di via San Pietro, 44 cadde il silenzio fino a un anno fa: Comune ed ente proprietario decidono così di ridargli una nuova vita, di offrire soprattutto una possibilità a tante realtà educative e sociali del territorio di creare e inventare spazi per la comunità nell’ottica di una inclusione reale e concreta e senza fini economici o politici. Ecco dunque il via all’iter di “rigenerazione urbana” di OFF44 (questo il suo nuovo nome) con la manifestazione d’interesse rivolta a gruppi e associazioni e il contributo iniziale di 55 mila euro messo a disposizione dall’ente di Piazza Pedini per avviare la ristrutturazione: il resto, il lavoro anche manuale, va a merito di tanti volontari locali e degli stessi amministratori di Casa Serena (ci raccontano della presidente Anna Zambelli, architetto di professione, salita personalmente sulle impalcature per dare una mano e della consigliera Daniela Di Monte occupatasi, sempre gratuitamente, di gestire tutta la parte contrattualistica) che hanno “evitato” un’ulteriore spesa quantificata in oltre 90 mila euro. Un’apposita commissione formata da rappresentanti di Casa Serena e Comune, i quali nel frattempo avevano sottoscritto un protocollo d’intesa, ha visionato i progetti di ogni partecipante ed ha stilato una graduatoria per l’assegnazione degli spazi “al rustico” in comodato d’uso, con una verifica successiva che verrà messa in atto per scongiurare eventuali usi commerciali. Oggi nella struttura si contano sette realtà, alcune ancora non operative per i lavori di ultimazione dei rispettivi spazi, dislocate su due piani: c’è Monamì live social space (Circolo Arci) con iniziative culturali e musicali, Semidarte che punta sulla creatività artistica, Joker con la scuola di musica che promuove un progetto in tema di disabilità, Sineddoche Teatro con svariati programmi in materia, 1caffè che fa da collettore di fondi per necessità benefiche, Opificio512 (una cooperativa operante nel settore della grafica) e la Cooperativa sociale La Sorgente che in via San Pietro si adopera con progetti di accoglienza diurna di ragazzi “difficili”. “Casa Serena” mantiene la gestione di un ampio salone polifunzionale e polivalente che, rimesso a nuovo, concederà di volta in volta a associazioni e gruppi presenti sul territorio per conferenze, compleanni, incontri, sempre senza scopo di lucro. Nella corte, inoltre, prenderanno vita un laboratorio di riparazione delle biciclette, un truck food, un piccolo orto e, nelle intenzioni ambiziose di alcuni volontari, persino una palestra di roccia. “Tutto ciò è esempio meraviglioso di volontariato – afferma entusiasta Daniela Di Monte – perché in un clima così negativo come l’attuale, intriso di violenza, invidia, odio sociale, qui si respira decisamente un’altra aria che “contagia” chiunque. Fare bene fa bene e in questo stabile questo emerge immediatamente appena varcato l’ingresso”. C’è però ancora bisogno di fondi “per ultimare la ristrutturazione, rendere agibili due sale al piano superiore, effettuare i collaudi e quant’altro. Per questo rivolgiamo un appello a tutti: Comune, aziende, imprese, privati ci devono aiutare. Sono un’inguaribile romantica e confido che presto arrivi quel contributo economico che ci consenta di “chiudere” l’imponente opera iniziata un anno fa”. Se non vi saranno lungaggini, OFF44 sarà inaugurato ufficialmente nella prossima primavera e la scommessa dell’inclusione reale sarà a tutti gli effetti vinta.
Federico Migliorati