Gioie e delusioni, grande entusiasmo e qualche amarezza si mescolano al termine della settima stagione in serie A vissuta dalla Millenium. Un mix di sensazioni anche piuttosto contrastanti che richiedono un’analisi approfondita (e non facile) delle molteplici emozioni che si sono succedute nei mesi scorsi, dall’inizio della preparazione sino alla sconfitta con Trento nella finale per la promozione in A1. Il punto di partenza di ogni considerazione dev’essere il gruppo molto giovane allestito alla vigilia dalla società del presidente Catania. Un organico che ha puntato con convinzione su talenti chiamati ad esprimere tutto il loro valore e a dimostrare di poter essere protagonisti ad alto livello. Il cammino percorso dalla compagine allenata da coach Beltrami ha dimostrato che questo “progetto” è andato a buon fine. I giovani virgulti in maglia giallonera hanno fatto valere le loro qualità, sono cresciute strada facendo e si sono trasformate in valide certezze (anche e soprattutto in chiave futura). La Millenium, che ha richiamato sempre più pubblico al “PalaGeorge” fino alla presenza record di oltre 3.000 spettatori per la decisiva gara2 di finale con le trentine, è giunta seconda al termine della regular season nel suo girone di A2, è approdata per il secondo anno di fila alla finale di Coppa Italia, e nella Poule Promozione ha saputo raggiungere prima i play off e poi la finale-promozione. Un ruolino di marcia che consente di affermare senza alcun dubbio che la formazione giallonera, pur profondamente rinnovata ed estremamente giovane, è stata una protagonista di primo piano della stagione. L’esame delle vicende della squadra allenata da Alessandro Beltrami, che rimarrà alla guida della squadra giallonera anche nel nuovo Campionato, non può prescindere anche dai risultati ottenuti concretamente da Jennifer Boldini e compagne. Le giallonere sono giunte a disputare finali di assoluto prestigio, ma, purtroppo, non sono riuscite a superare due autentiche corazzate come Roma e Trento, due compagini costruite in modo mirato per andare in A1, che, al termine, hanno saputo centrare il loro obiettivo, conducendo pure nella capitale la Coppa Italia di A2. Il consuntivo di un’avventura che, in ogni caso, sarà da ricordare a lungo lascia dunque un retrogusto un po’ amaro per la Millenium, che è arrivata fino in fondo al proprio cammino, ma che, nonostante questo, non è stata premiata con successi e trofei come pure avrebbe meritato. In questo senso, come ha ricordato un punto di riferimento del pubblico del “PalaGeorge” come Lea Cvetnic, l’elemento che, forse, ha impedito alle giallonere di portare nuovi allori nella propria bacheca è stata l’esperienza, quella dote che rende possibile dare quel qualcosa in più nei momenti decisivi. Una qualità posseduta in grandi quantità da Roma e Trento e che, invece, per forza di cose, non poteva essere una prerogativa di un gruppo giovane come quello della Millenium. La squadra del presidente Roberto Catania, comunque, ha fatto vedere una volta di più di esserci e di meritare un posto in pianta stabile nell’Olimpo della pallavolo. Una posizione illustre che, proprio partendo da tutto quello che hanno offerto i mesi scorsi, la formazione giallonera può e deve inseguire nella nuova stagione che segnerà l’ottavo anno consecutivo in serie A per quella che è ormai una consolidata realtà del volley femminile di alto livello.
Luca Marinoni