I cacciatori, e in generale gli appassionati, ricorderanno certamente i bei tempi, quando, al Centro Fiera di Montichiari, a fine estate andava in scena la Fiera della caccia. Anche e soprattutto a causa del Covid, quell’appunta-mento è stato (momentaneamente?) accantonato. Ma la «caccia» continua, nonostante la pandemia.
Tant’è vero che il calendario venatorio regionale consente alle doppiette di tornare in pista, pardon, nei campi, dalla terza domenica di settembre a fine gennaio.
Già, la caccia: una passione che, nonostante tutto (regole sempre più stringenti, vincolo sempre maggiori e costi sempre più alti) continua a coinvolgere molte persone, tra cui, ovviamente, molti cittadini di Montichiari, che anche quest’anno aspettano con ansia la terza di settembre.
Per questo ci permettiamo alcune considerazioni di carattere generale.
Cominciamo col dire che, nei 10 anni che vanno dal 2011 al 2020, in Lombardia il numero di cacciatori è passato da 78.308 a 54.625, con una diminuzione di circa un terzo. Situazione analoga a Brescia e provincia, dove, sempre nel decennio preso in considerazione, i cacciatori sono passati da 28.263 a 19.470. Visto le restrizioni e le limitazioni di cui abbiamo detto, ci sta. Scendendo nel «pratico», pare che, in questi anni, sia venuto a mancare il naturale «ricambio» di praticanti: a fronte di cacciatori anziani che attaccano la doppietta al chiodo, non vi sono (o comunque ve ne sono di meno) giovani che, al contrario, la doppietta la imbracciano.
Ovviamente non entriamo nella diatriba per stabilire se sia giusto o no, se «finalmente i cacciatori diminuiscono», oppure se «purtroppo i cacciatori diminuiscono»: ognuno è libero di pensarla come vuole.
C’è però un dato che va quantomeno in controtendenza, o comunque inaspettato. Si è sempre detto (e sicuramente un nesso c’è, almeno in parte) che i cacciatori contribuiscono a distruggere la fauna selvatica.
Verrebbe da pensare che, visto che i cacciatori sono diminuiti del 30%, il numero dei selvatici sia nel contempo aumentato: magari non del 30%, ma comunque di un po’.
E invece, sorpresa, pare che nello stesso decennio sia stato registrato un calo marcato di parecchie specie che vengono cacciate.
Strano, no?
E allora ci viene un pensiero: e se il calo dei selvatici non dipendesse (almeno non solo) dai cacciatori?
MTM