Sono arrivati anche i giornalisti di Mediaset e Rai a Montichiari per fare chiarezza sulla notizia che ha tenuto banco dopo la pubblicazione sulla pagina facebook del Primo Cittadino, “Marco Togni Sindaco di Montichiari”, dell’occupazione abusiva di una casa comunale da parte di una famiglia che non risulterebbe averne diritto immediato. La trasmissione “Fuori dal coro” di Mario Giordano e “Uno Mattina” hanno contattato Togni per interviste andate in onda negli scorsi giorni. L’occupazione ha smosso grande indignazione anche fra le famiglie che si trovano in graduatoria per vedersi assegnata un’abitazione comunale e che si trovano non solo scavalcati ma privati di un loro sacrosanto diritto. La vicenda è esplosa un sabato pomeriggio dopo che la famiglia in questione è entrata nell’appartamento facendosi aprire la porta da un fabbro, al quale è stato detto che le chiavi di casa erano smarrite e che in buona fede ha loro cambiato la serratura. Avvertito dell’accaduto, il Sindaco ha sporto denuncia. Gli occupanti si sono difesi dicendo che la casa comunale risultava vuota da anni e che loro non avevano un posto decoroso dove vivere. «La casa non è vuota da anni – ha dichiarato il Sindaco – Di recente sono terminati i lavori di ristrutturazione e la casa doveva essere assegnata alla famiglia che risultava prima in graduatoria nel bando di assegnazione degli alloggi. Hanno quindi sottratto abusivamente un’abitazione a chi ne ha diritto. Sono disposto ad incontrare la famiglia ma l’incontro è subordinato alla restituzione delle chiavi. Hanno più di 15 persone davanti in graduatoria e la casa non spetta a loro» Con l’approvazione della nuova legge sull’occupazione abusiva delle case del DDL Sicurezza le pene che rischiano gli occupanti diventano molto più severe. L’articolo 634-bisandrà infatti a punire chi si macchia di occupazione abusiva di un immobile destinato al domicilio altrui, prevedendo dai 2 ai 7 anni di reclusione. Gli abusivi, però, non sembrano preoccuparsene e minacciano gesti estremi se l’abitazione verrà loro tolta.
Marzia Borzi