Trasformare la passione per la musica in una professione è il sogno di molti: per Luca Festa (nella foto) 32enne monteclarense, l’obiettivo è stato raggiunto nonostante la verde età.
Molti lo avranno visto esibirsi alla tromba con la Banda cittadina Carlo Inico, nella cui scuola giovanile di musica ha imparato i primi rudimenti del settore dall’età di 9 anni: tra le sue più recenti apparizioni ricordiamo la presenza nelle vesti di solista per il “silenzio fuori ordinanza” a fine marzo in Piazza Pedini per ricordare i morti di Covid-19 o più recentemente in occasione del 25 aprile prima del discorso ufficiale del sindaco.
Per Festa le sette note hanno un significato particolare: come riferisce in questa intervista rilasciata a Paese Mio “l’amore per la musica è nato in me casualmente, con un papà appassionato di lirica e la grande fortuna di avvicinare fin da piccolo lo studio di quest’arte”.
Dopo il diploma conseguito all’Itis di Lonato e una laurea in Economia ottenuta nell’Università degli Studi di Brescia (giusto per disporre del famoso “pezzo di carta” che può tornare sempre utile), Festa si diploma in tromba al Conservatorio Marenzio di Brescia nel 2010 e da qui parte la sua carriera di professionista del settore.
Vince l’audizione del-l’Orchestra Giovanile Italiana presso la scuola di musica di Fiesole dove per due anni ricopre il ruolo di prima tromba: è il viatico per intraprendere diverse collaborazioni che gli varranno esibizioni in teatri italiani ed esteri, alcune delle quali trasmesse dalla Rai e in Eurovisione.
Il monteclarense conosce così colleghi tra i più noti, si fa apprezzare, prende coscienza che il mondo della musica sarà quello in cui più si trova a suo agio “anche se non si deve credere che sia tutto semplice, anzi.
Occorrono una preparazione costante, un’esercitazione quotidiana, uno studio continuo dei programmi in vista dei concerti”.
Alla domanda su quali siano stati i momenti più emozionanti di questi primi 10 anni di attività, Festa risponde citando la partecipazione in Kenya con il Maestro Riccardo Muti nell’ambito del-l’iniziativa solidale “Le vie dell’amicizia”, ma anche la Quinta Sinfonia di Mahler con il Maestro Fabio Luisi il cui tema iniziale prevede il suono della sola tromba o le stagioni estive in quel teatro naturale e straordinario dell’Arena di Verona senza dimenticare le prime alla Scala di Milano.
Nel 2017 coglie altri importanti successi vincendo l’audizione per “tromba di fila” indetta dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e ottenendo l’idoneità alle audizioni per “tromba di fila” alla Fondazione Teatro alla Scala di Milano e alla Fondazione I Pomeriggi Musicali.
Lo scorso anno è stato finalista ai concorsi per prima tromba promossi dalla Fondazione Haydn di Bolzano.
Risultati positivi uno dopo l’altro che lo hanno reso conscio delle proprie potenzialità, ma altrettanto realista poiché la strada è ancora lunga per affermarsi pienamente: “Punto a migliorarmi continuamente – confessa – ma di certo ciò che rimarrà per tutta la vita è la passione per le sette note, al di là di quello che mi riserverà il futuro”. Infine un pensiero alla Banda monteclarense che Festa considera “fondamentale” nella sua carriera: “La reputo uno strumento di aggregazione e di partecipazione civile poiché accompagna le principali manifestazioni civili e religiose. I componenti sono animati da un forte spirito di gruppo, uniti da un comune im-pegno”.
Un patrimonio straordinario di Montichiari, quello dell’istituzione fondata da Carlo Inico, che non a caso ha lanciato molti giovani come musicisti professionisti e di cui Luca Festa è tra le glorie più significative.
Federico Migliorati