Il Circolo Legambiente Montichiari partecipa con alcuni suoi attivisti al “Presidio 9 agosto”, in Piazza Paolo VI a Brescia, per il rispetto della mozione “Sarnico” che stabilisce che ogni bacino idrografico deve essere responsabile della depurazione dei reflui prodotti nei Comuni che ne fanno parte, e per la difesa dell’intero corso del Fiume Chiese che non può essere recettore della depurazione dei reflui dei Paesi della sponda gardesana del Lago di Garda. Il Presidio, coinvolgendo molte decine di persone, “resiste” sorprendentemente da circa 5 mesi.
Riportiamo le riflessioni di Dario sui suoi turni di presenza al Presidio.
Spunti vista
“Depende da che punto guardi il mondo tutto depende” recita una canzone “senza tempo” di Jarabe de Palo del 1998; questa mi aiuta ad osservare uno scorcio di città vista dal Presidio. Ma quale Presidio!? Ma sì, quel gazebo bianco, arredato da striscioni indecorosi (!?) davanti al palazzo Broletto a Brescia, abitato giorno e notte (turni di 3ore) dal 9 di Agosto 2021, da gente (persone) che ancora credono che si possa ridiscutere, in Regione e alla Camera dei Deputati, quel progetto senza un briciolo di buon governo, riguardante la depurazione dei reflui dei Comuni della sponda Bresciana del lago di Garda, facendoli defluire nel fiume Chiese. Non è una novità! I depuratori ci servono… e i lavori vanno fatti sempre bene; ma nel fiume Chiese proprio no! Ognuno ha l’informazione che si cerca, e non quella che trova. Al Presidio confluiscono molteplici diversità di espressione: politica, intellettuale, operaia, artistica e non ultima, quella parte di città che vive con poco… ai margini della grande città. Poco distante si vedono i tavolini ben puliti e riordinati dei locali che ci fanno vedere un’altra piazza…, ma per chi… se lo può permettere! Insomma, uno spazio aperto pulito e curato tutte le notti, come deve essere una piazza che si rispetti. Dietro l’angolo si intravede invece l’imperiale piazza Vittoria, tutta un’altra cosa, popolata anche qui da giovani che “l’aperitivo” è acquistato al supermercato e …ben poco sorseggiato. Gli angoli della piazza sono porto di mare, cambiano in continuazione a seconda di chi passa, si ferma, mostra e manifesta il proprio modo di intendere la vita. Accanto al “centro” c’è sempre una periferia che può interpellarci se vogliamo.
Al Presidio chi passa e si ferma, può trovare una sedia gratis, del buon te, un caffè (prepagato da cittadini sensibili) una stufetta per scaldarsi, ecologia mentale, due risate sul malgoverno (per non piangere) e per chi si lamenta di tutto …l’ascolto è facoltativo da parte dei presidianti di turno.
Gli incontri “sociali “durante la notte sono più rari, perlopiù da chi non predilige la luce del giorno: giovani “alticci e ululanti”, o musicisti fine serata, esclusi i lavoratori notturni e forze dell’ordine.
Quando sono in brandina e saccoletto, con sveglie intermittenti da parte della NU, il pensiero a volte si ferma su chi sta peggio… a quella parte di umanità che dorme nei boschi…in cammino sulla rotta Balcanica, in cerca di miglior vita.
Dal Presidio, la città, la piazza, l’informazione, i bisogni dell’umanità e persino il tempo metereologico si sentono molto bene; mi sa, che per il prossimo turno di notte, ascolto l’amico Adriano: lui si porta i tappi per le orecchie, così da sentire meno i passaggi della NU notturna!
Dario