Venerdì 5 marzo si è disputata la gara a squadre femminile delle Olimpiadi della Matematica, alla quale hanno partecipato oltre 150 squadre, in rappresentanza di altrettante scuole superiori di tutta Italia. 

Le 7 componenti di ogni squadra si sono impegnate per risolvere, insieme, i 21 quesiti di algebra, combinatoria e geometria.

L’obiettivo principale era quello di piazzarsi tra le prime 9 squadre della propria sessione, in modo da qualificarsi per la finale nazionale. 

Questo obiettivo è stato raggiunto dalle ragazze dell’Istituto superiore ‘Don Milani’ di Montichiari, Vittoria Lazzeroni (2A SCI),  Sara Bruni, Ivana Mor, Vittoria Rodella (2B SCI), Noemi Marini (3A SCI), Lisa Irle e Lara Torosani (5A SCI), che sono giunte al sesto posto in una delle 3 sessioni, composta da un totale di 52 squadre. 

Oltre al ‘Don Milani’, della provincia di Brescia si sono qualificate le ragazze del ‘Leonardo’ e del ‘Calini’ di Brescia, del ‘Golgi’ di Breno e del ‘Marzoli’ di Palazzolo.

L’edizione di quest’anno è stata molto particolare, in quanto la gara si è svolta on line per garantire il rispetto delle norme anti-Covid.

Le restrizioni sono state anche un ostacolo non indifferente nella fase di allenamento e preparazione per la gara, in quanto le componenti delle varie squadre non hanno avuto la possibilità di incontrarsi e svolgere quesiti insieme come erano solite fare negli anni precedenti. 

Nonostante ciò, gli allenamenti che si sono svolti online in vista alla gara hanno portato a ottimi risultati per la squadra del ‘Don Milani’. 

Le partecipanti hanno ancora una volta dimostrato come la presunta scarsa capacità delle ragazze nell’ambito matematico-scientifico sia un pregiudizio senza fondamento e che, grazie anche al supporto e incoraggiamento dei professori e dei responsabili delle Olimpiadi della Matematica, anch’esse possono raggiungere dei grandissimi traguardi.

Come negli anni precedenti, le finali si svolgeranno al Palasport di Cesenatico nei primi giorni di maggio. 

La speranza è quella di poter partecipare fisicamente e non solo in rete, in modo da conoscere anche i membri di altre squadre e sentire maggiormente le emozioni proprie delle gare a squadre, tra cui la tensione prima dell’inizio, l’ansia che si prova quando si aspetta di vedere se il risultato del quesito appena consegnato sia corretto e la gioia condivisa con tutta la squadra non appena si guarda la classifica.

Lisa Irle