Quale il nesso tra la scrittura di Luigi Pirandello e la relativa composizione di Haiku?
Potrebbe forse apparire ardua e osata la rilettura e rivisitazione della realtà esistenziale presentata dalla scrittura del premio Nobel Luigi Pirandello riproposta da noi giovani, attraverso una struttura comunicativa orientale, da noi che abbiamo la vita non come bagaglio culturale, ma come prospettiva di speranza.
Il risultato non va sicuramente cercato nella perfezione della composizione degli haiku, ma prima di tutto nell’entusiasmo con cui abbiamo affrontato il lavoro. Non accade tutti i giorni trovarsi in aula alle otto di alcuni sabato mattina, parlare di poesia e vedere i nostri occhi illuminarsi ripetutamente quando la conta quadrava tra la parola cercata e il conteggio delle sillabe. E, tra un sorriso e un altro, scoprire che aldilà del dovuto pudore, avevamo riversato in quei tre versi le nostre paure, le nostre aspirazioni, le nostre gioie più profonde, le nostre prime delusioni d’amore e… le nostre delusioni ricevute dal mondo degli adulti.
Questo volumetto è un saluto che noi ragazzi della classe quinta A del liceo delle scienze umane opzione economico-sociale dell’anno scolastico 2023/2024 dell’Istituto “Don Milani” lasciamo. Un festeggiamento per la conclusione del percorso alla scuola secondaria di secondo grado, un arrivederci che noi, ora, “ventuno fanciulli in cerca d’autore” abbiamo deciso di lasciare attraverso il mondo della scrittura, un a ritrovarci nel mondo della scrittura.
Un’esperienza che è arrivata alla fine di un percorso di maturazione intellettuale e relazionale che si è snodato attorno ad esperienze particolarmente significative, legate ai contenuti disciplinari e anche a percorsi che prevedevano una partecipazione più diretta, un coinvolgimento più sentito. E quando sembrava che l’anno volgesse al termine è arrivata questa proposta di scrittura, un esperimento che ci ha rimesso in campo con altre prospettive e ci ha aperto un percorso, non nuovo nella sostanza, ma certamente diverso nella forma e nei riferimenti culturali.
Un’esperienza, questa, che si è collocata nel solco di quelle riflessioni personali affrontate attraverso la conoscenza dei grandi autori della letteratura italiana, ma che ha assunto un valore più strutturato nel momento in cui due insegnanti hanno condiviso l’idea di un percorso alternativo di avvicinamento al sé e alla ri-scrittura dei pensieri dei nostri classici.
È la genesi di questo volume: un esperimento e un’esperienza di scrittura che, partendo dall’introduzione alla cultura nipponica e al genere poetico degli haiku con le sue caratteristiche formali e sostanziali, si è poi intrecciato con la cultura occidentale e in particolare con un autore che ci è risultato molto caro, Luigi Pirandello.
È stata un’esperienza coinvolgente che ci ha portati ad una condivisione profonda di alcuni momenti e pensieri; ci ha abituati ad essere in ascolto di noi stessi, degli altri e di tutto ciò che ci circonda, animato o no che sia: ricordiamo con emozione il suono delle campane contemporaneo alla lettura del brano conclusivo di “Uno, nessuno e centomila” che descriveva esattamente la stessa esperienza…
Difficile classificare quelle ore mattutine come “lezioni”, forse più proprio definirle come un ritrovo, davanti a un caffè, per condividere la riflessione su noi e il mondo… da qui il titolo.
Un forte e sentito saluto a tutti… attraverso un haiku che rappresenta il nostro cammino, le nostre speranze:
luce di cielo
scolpisce in noi sentieri
pioggia di fiori
la classe quinta A LES