Quali sono i motivi che la spingono a candidarsi e quali sono le sue esperienze?
Mi sto dando da fare in maniera attiva per la mia città sin dal 1999 quando per la prima volta sono diventato consigliere comunale con il sindaco Rosa. Ho fatto 20 anni da consigliere e dal 2019 sono sindaco.
Sono e siamo a posto prima di tutto con la nostra coscienza perché sappiamo l’impegno e il tempo che ci abbiamo messo, sottraendolo alle nostre vite private e per la presenza costate che abbiamo dedicato.
Poi con i nostri cittadini perché abbiamo sempre fatto tutto quanto in nostro potere per migliorare Montichiari e per difenderlo.
Lo abbiamo fatto attraversando il mandato più difficile da quando sono amministratore: prima con il Covid e la sua gestione, poi lo scoppio delle guerre e l’aumento di costi di materiali ed energia.
La mia è quindi oggi una ricandidatura per terminare il lavoro iniziato e far vincere ancora Montichiari in quell’ottica del “Progetto Montichiari” con il quale ci siamo presentati nel 2019.
Come è composta la sua squadra?
Nel 2019 ho raggruppato intorno a me tutto il Centro Destra e quest’anno oltre Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, c’è anche la lista “Togni Sindaco Si Continua!” tutta formata da persone non iscritte a partiti politici ma che riconoscenti per il lavoro che abbiamo svolto, hanno voluto sostenermi e sostenerci.
All’interno di tutte le liste vi sono persone con esperienze e competenze specifiche, 64 candidati alla carica di consigliere comunale (16 per ogni lista) che formano un gruppo omogeneo e fantastico, molto affiatato.
Tutte persone affidabili e soprattutto dai sani principi e valori su cui sono certo potrò contare senza ombra di dubbio neri prossimi anni.
Bello anche vedere che molti giovani abbiano voluto mettersi in gioco ed essere attivi per la propria comunità.
Cosa vorrebbe cambiare a Montichiari e quali sono i piani per un rilancio del paese?
Quando si parla di rilancio, la mente umana tende a pensare negativamente. Pensa a come uscire da una situazione negativa.
Ritengo quindi il termine “rilancio” non sia corretto per Montichiari perché è una città già molto attiva sotto ogni punto di vista. Ritengo inoltre che durante il nostro mandato abbiamo dato una grandissima spinta sotto tutti i fronti con eventi di successo che hanno portato miglia di persone a Montichiari facendone solo parlar bene.
Il grande lavoro fatto per portare a casa finanziamenti e bandi ci ha permesso inoltre di avviare opere importanti e strategiche per Montichiari e grandi investimenti sono stati fatti per i servizi. Il mio piano è semplicemente quello di continuare in questa direzione migliorando giorno dopo giorno.
Altra cosa essenziale è la battaglia contro il Depuratore del Garda a Montichiari e Gavardo che dobbiamo assolutamente fermare.
Abbiamo presentato dei ricorsi e vogliamo ora arrivare fino in fondo. Lo abbiamo fatto senza paura di nessuno e con ferrea determinazione mettendoci sempre la faccia in prima linea. I prossimi saranno mesi decisivi.
Se fosse eletto, quale sarebbe la prima cosa che farebbe?
Gli spogli delle votazioni saranno lunedì 10 giugno e se fossi rieletto, la prima cosa che farei il giorno seguente sarebbe quella di tornare in ufficio e portare avanti tutte le cose in corso come qualsiasi altro giorno perché non abbiamo un minuto da perdere.
Ho vissuto ogni singolo giorno del mio attuale mandato sentendomi più un dipendente del comune che un amministratore recandomi in comune tutti i giorni, per tutto il giorno e svolgendo in prima persone tante cose invece che delegare agli uffici. Si è una squadra e si rema tutti insieme.
Nel prossimo mandato la cosa più importante, da fare con assoluta urgenza è terminare le opere finanziate con il PNRR entro giugno 2026.
I comuni che non riusciranno a farlo dovranno restituire i soldi all’Europa e completare le opere con le proprie risorse. Per Montichiari vorrebbe dire restituire più di 10 milioni di euro, cosa che non possiamo permetterci nella maniera più assoluta.
Sarebbe insostenibile.
Quali sono le cose che la preoccupano di più in caso di vittoria della coalizione di Beatrice Morandi?
L’instabilità. Come nel 2014 al fine di far massa critica e cercare di racimolare più voti possibili per batterci si sono messi insieme tutti creando però di fatto un gruppo di persone che poco hanno in comune, pure gli ideali.
Stare insieme qualche mese, la durata di una campagna elettorale è un conto, fare cinque anni di mandato e portare a termine le vere necessità del paese è un altro conto.
A sinistra c’è poi ancora la presenza di figure ingombranti. Le stesse che cinque anni fa sono state bocciate dai cittadini e che stanno ancora tirando le fila. Questo è quel che oggi gran parte di Montichiari dice. Non hanno saputo rinnovarsi ma solo mescolarsi.
Noi garantiamo invece prima di tutto omogeneità, poi stabilità e continuità e, altra cosa fondamentale, appoggi politici con Provincia, Regione e Governo, aspetti essenziali per poter raggiungere gli obiettivi che contano per garantire a Montichiari il futuro che merita e gli spetta.
Lo abbiamo dimostrato in questi cinque anni e su questa strada proseguiremo.