La classe quinta A del Liceo scienze umane ad indirizzo economico-sociale sta realizzando in collaborazione con il locale Centro psicosociale dell’Asst il Progetto “La Città della Salute”, sorto dalla necessità, ancora molto presente sul territorio, di intervenire sul pregiudizio che determina un atteggiamento errato nei confronti del disagio psichico. “Lo stigma continua ad essere presente in modo ancora preponderante e lascia segni nella vita delle persone: tutto quello che non si conosce fa paura” spiega il prof. Andrea Tiraboschi, ideatore dell’iniziativa. “La paura di essere etichettati è una delle ragioni principali per cui molte persone che vivono con una malattia mentale non chiedono aiuto. Lo stigma è più invalidante della malattia stessa. Nell’arco di questi anni abbiamo sviluppato un progetto in sinergia con alcune agenzie educative del territorio; il servizio psichiatrico territoriale si è avvicinato alla comunità locale e più specificatamente al contesto scolastico per favorire una conoscenza, attraverso la vicinanza relazionale, che permettesse una comprensione realistica della sofferenza. Vorremmo affrontare anche il tema dell’identità sia di genere che legata alla definizione del proprio futuro”.
Il progetto prevede la costruzione di una relazione tra gli studenti e un gruppo di pazienti in carico al Cps, con la mediazione da parte degli educatori Delia Tosi e Roberto Battaglia e dall’arte-terapeuta Paola Bianchi, al fine di costruire e rielaborare vissuti e storie personali che consentano la vicinanza e la partecipazione emotiva.
Suddivisa in due gruppi, la classe coordinata dal prof. Tiraboschi lavora con cadenza settimanale insieme all’équipe del Cps.
Al termine delle attività verrà creata in scala una città fatta di edifici riconoscibili, costruiti con scatole di cartone, esposta in mostra al pubblico nel mese di maggio.