Buon giorno, Giovanni.
Come va?
Dopo pochi anni dalla sua apparizione nel panorama nazionale e internazionale nel mondo letterario, ho saputo che i suoi libri stanno avendo molto successo sul piano dell’apprezzamento del pubblico, della critica e del consenso fra gli addetti ai lavori.
Vuole raccontarci qualcosa in merito a ciò?
Bene, grazie.
La mia situazione letteraria, anche se pur breve in termini temporali, è densa di successi. Mi spiego meglio.
Oggi vendere libri è difficile in quanto il mercato offre più di quanto possa assorbire in termini di consumo letterario. I giovani non leggono più buoni libri; quelli meno giovani non trovano il tempo per dedicarsi ad una buona lettura; gli anziani, vuoi che hanno già letto tanto, vuoi per l’età o il disinteresse verso la materialità della vita, leggono pochissimo.
Inoltre la tecnologia ha frenato ulteriormente questo settore. Paradossalmente avrebbe dovuto aiutare invece sta mostrando il suo vero volto, ovvero disinformare le nuove generazioni e indirizzarle alla simultaneità del vivere. Non vi è più spazio per conoscere eventi del passato, vicende umane descritte nei modi migliori, per vivere avventure legate alla fantasia degli scrittori.
In tutto questo guazzabuglio i miei libri stanno avendo molto successo nel settore specifico dei concorsi letterari e, a questo punto, posso, con un pizzico di orgoglio, dire al mio affezionato pubblico che il primo libro “Le sette porte – il sogno di un Amore” ha vinto cinque premi letterari. Il secondo “Putin, l’Angelo di Dio” è stato premiato una volta e medesimo successo l’ha avuto il libro per bambini, ma non soltanto, “Bubulina, una storia straordinaria”. Inoltre il libro di Bubulina, mi piace ricordarlo, è stato tradotto e pubblicato in Russia.
Lei finora ha pubblicato pochi libri, due per la verità, e un bellissimo libro per bambini che ho avuto il piacere di leggere.
Come si spiega un successo nel panorama dei premi letterari con pochi romanzi pubblicati?
Pochi pubblicati, ma presto vedranno la luce altri romanzi che ho nel cassetto e che, a detta di chi li ha letti in anteprima, avranno ancora più successo.
Il fatto di avere visibilità letteraria è legato soprattutto alle vendite. Ma se non sei conosciuto come uomo pubblico, se non appartieni al mondo letterario inteso come conoscenze, amicizie, raccomandazioni e quant’altro, non sei nessuno. Purtroppo il sistema alimenta se stesso, ovvero se sei “nel giro” hai spazio e visibilità, altrimenti resti impantanato nella melma dell’ invidia, della indifferenza, della mediocrità degli scrittori più noti e pubblicati dalle case editrici major.
Il sistema letterario minore è di gran lunga popolato da scrittori modesti, ma veri a cui, purtroppo, non viene data loro la giusta visibilità. Poi vi è la piaga della pubblicazione a pagamento, ma qui entriamo in un ginepraio assoluto.
Tornado ai miei scritti, ho ricevuto un ennesimo premio anche per un racconto; la critica, le recensioni, coloro che vivono e lavorano nel mondo letterario, trovano che la mia scrittura sia semplice, fluida, piacevole e al contempo i miei scritti fanno pensare…
Si, pensare, poiché oggi l’uomo non pensa più in quanto sommerso dalle immagini, dai video, dalla intollerante supponenza della tecnologia.
Comunque devo constatare che libri buoni, che possano reggere nel tempo, ve ne sono pochissimi. Si dice che nei premi letterari più importanti vengono premiati libri che non meriterebbero nemmeno di essere pubblicati, mediocri e senza nessuna piacevolezza se non un’illusoria benevolenza spinta dai media al soldo del mondo letterario che conta in termini di business.
Inoltre bisogna aggiungere che di scrittori bravi non ce ne sono.
Negli ultimi decenni non vi sono stati scrittori italiani meritevoli di entrare nell’Olimpo letterario. Soltanto mediocrità, scurrilità, volgarità in una lingua che non è più nemmeno un italiano corretto e sobrio. Non vi è più la liricità nello scrivere, la fluidità dei pensieri, la sostanza dell’insegnamento. Sì, un libro deve lasciare traccia di sé nel pensiero di chi legge. Non è così, purtroppo.
Un settore in piena decadenza, un inevitabile disfacimento, nessuna traccia per i posteri. Ma, ormai, il mondo funziona così, tutto si consuma in un batter d’ali, tutto viene “bruciato” dalla voracità del consumismo.
So per certo, poiché me lo disse l’ultima volta che ci siamo incontrati, che ha altre novità nel cassetto. Ce ne vuole parlare?
Cinque. Ho cinque libri da pubblicare e uno in gestazione. Fosse per me li pubblicherei tutti contemporaneamente, ma mi si dice che più di uno, due l’anno, non è accettabile.
Siamo sempre nel campo dell’umanità, ovvero i libri che ho scritto finora parlano, sotto forma di romanzi, dell’uomo e delle sue peculiarità. L’uomo, come lo penso personalmente, è legato alla sua naturalità, ovvero a quelle caratteristiche che gli permettono di vivere come le altre speci animali e alla sua spiritualità. Naturalità e spiritualità formano la sua umanità. Cosa sarebbe l’uomo senza spiritualità? Non intendo parlare di Dio, quel Dio che noi occidentali intendiamo. Ogni uomo ha una sua spiritualità legata a varie forme deifiche
In questi libri, toccando varie tematiche, vi sono storie che ognuno dovrebbe leggere per tornare a…pensare! I miei libri toccano le corde più intime, fanno vibrare recondite passioni, stimolano la curiosità e ti lasciano lo spazio per vagare piacevolmente nella propria fantasia e nella propria interiorità.
Cosa la spinge a scrivere ininterrottamente in momenti così particolari della società italiana, ma soprattutto mondiale?
L’uomo contemporaneo, avendo terminato, cessato, di essere Homo sapiens si è trasformato in Homo technologicus, ovvero dipende esclusivamente dalla tecnologia.
L’uomodi oggi sta perdendo i valori umani che lo hanno sorretto e contraddistinto per millenni, non ha più spiritualità avendo relegato Dio nell’album dei ricordi, ha stravolto leggi naturali trasformando la propria dignità in forme di aberrante modernità in nome e per conto del dio diritto. Diritto a… diritto per… diritto in…
Sta perdendo definitivamente la sua Umanità per farsi travolgere dal “pensiero unico” dettato da pochi individui, senza scrupoli, che, per pilotare un gregge di 10 miliardi di persone, devono avere tutto sotto controllo. Così ci faranno consumare prodotti aberranti, cibo chimico, vestiti alla moda unica e universale e quant’altro. Tutti sotto un controllo unico. Questo è ciò che saremo fra venti, trent’anni.
Per cui, personalmente, anziché scrivere nella più ottusa forma del modernismo, infarcito di volgarità, scurrilità, e senza più una forma letteraria accettabile, mi limito ad esternare miei pensieri nel modo più semplice e corretto possibile. Tanto mi appaga nel senso più ampio del termine. Non ho nessuna pretesa di entrare nel nauseabondo mondo corrotto letterario; non mi aspetto vendite milionarie, ma sono altresì certo che i miei libri sopravviveranno ai momenti infelici odierni per essere riscoperti e proiettarsi nel futuro come forma letteraria meritevole. Tutto qui.
Dimenticavo… è stato pubblicato, prima di Natale, il mio ultimo romanzo. “Sogno – le due vite di Jean Louis” – edito da PAV edizioni – Collana Romanzo
Lo si può acquistare on line direttamente dalla casa editrice, oppure ordinandolo nelle librerie fisiche o sulle piattaforme on line letterarie, Mondadori, IBS, Feltrinelli, Amazon, Hoepli, ecc. – 14€
Un libro che…fa sognare!
Giovanni Boschetti è sempre un piacere intervistarla.
Spero di essere qui fra un po’ di tempo per farle nuovamente i miei complimenti. In effetti mi sono giunte notizie dagli addetti ai lavori che i suoi libri, meritevoli di apprezzamento, hanno bisogno di tempo per emergere fra i lettori, un tempo che gioca a favore della loro bellezza e della loro bontà letteraria.