Il 2 e 3 ottobre, Montichiari e il “suo” Palageorge saranno protagonisti di un viaggio mozzafiato, per terra e per cielo, alla scoperta di un nuovo modo di interpretare l’arte circense. Le Cirque Top Performers, realtà con all’attivo centinaia di spettacoli da tutto esaurito in ogni angolo d’Europa, metterà in scena, reinterpretato e rinnovato, lo straordinario spirito di una di quelle intramontabili storie che, come essenze sempreverdi, sopravvivono a tutte le stagioni della vita, come Alice nel Paese delle Meraviglie.
Per avere qualche anticipazione (in esclusiva) sullo spettacolo, abbiamo fatto due chiacchiere con Asia Tromler, aeralist e artista di fama internazionale, da diverso tempo nella “famiglia” de Le Cirque Top Performers.
Asia, come è vivere da artista circense?
Un’esperienza straordinaria, che mi permette di tradurre in professione la passione che coltivo sin dall’infanzia, di mettermi costantemente alla prova e di conoscere colleghi provenienti da ogni parte del mondo: basti pensare che il nostro gruppo conta atleti che arrivano da Canada, Ucraina, Cina, Taiwan, Stati Uniti e tanti altri Paesi, alcuni dei quali ormai conosciuti in tutto il mondo.
Quando si parla di circo, la maggior parte dei “non addetti ai lavori” s’immagina, ancora, i grandi tendoni, i tours tra animali esotici e stuoli di atleti intenti ad allenarsi nei paraggi. Cosa è cambiato da ieri ad oggi?
Più che “da ieri ad oggi” direi “da quel tipo di circo al nostro”. Quello che noi definiamo circo “contemporaneo” o “moderno” nasce nel 1985, in Canada, con il Cirque du Soleil, quando per la prima volta si intuisce la possibilità di dar vita a uno spettacolo in cui i protagonisti fossero solo performers professionisti in persona, capaci di spingere al limite le proprie abilità. Niente più animali, dunque, non solo per condivisibili principi etici, ma anche per offrire qualcosa di innovativo rispetto al passato: il circo non doveva e poteva più essere la grande “expo”, che una volta all’anno raccoglieva la comunità intorno spettacoli dal gusto esotico e insolito, ma una vera e propria forma d’arte portata al massimo livello in virtù della precisa volontà di raccontare una storia, strutturare una narrazione, di far vivere al pubblico emozioni che difficilmente si potrebbero sperimentare altrimenti.
Quando ha inizio la tua avventura in questo mondo?
Presto, molto presto. A sei anni, spinta da un’amica, ho iniziato i miei primi corsi, per poi continuare in importanti scuole prima a Torino e, poi, un po’ in tutto il mondo. Da subito ne ho amato la libertà, la possibilità di esprimere completamente la mia individualità nello straordinario contatto con il mio pubblico. Solo più tardi – sarà destino o pura coincidenza – ho scoperto che anche mia madre, di origini ungheresi, era arrivata in Italia, dove conobbe mio padre, proprio come artista circense. È stata lei, in fondo, a spingermi con maggior forza a credere nel mio sogno. Da lì, poi, sono iniziati i viaggi, le tournées e, da sette anni, una scuola per aspiranti artisti da me fondata ad Alba.
Qualche anticipazione sullo spettacolo di quest’anno?
Continuità con quanto fatto nelle scorse edizioni ma con novità sensibili, sia riguardo i costumi, sia per quanto concerne la natura dello spettacolo stesso: non un racconto, ma un viaggio che vogliamo proporre, mano nella mano, al nostro pubblico. Alice rappresenta una ragazza che viene spedita nel Mondo delle Meraviglie e qui scopre delle qualità umane che non conosceva e che la lasceranno a bocca aperta.
Le uniche occasioni per ammirare lo spettacolo a Montichiari saranno, appunto, i prossimi 2 e 3 dicembre, per un totale di tre spettacoli (il primo giorno alle 17 e alle 21, mentre il secondo solo alle 17), presso il Palageorge di Montichiari, uniche date per il bresciano e l’intera Lombardia orientale.
Per maggiori informazioni e per acquistare sin da subito i biglietti per lo spettacolo, è possibile
consultare il sito www.alisticket.it .
Leonardo Binda