Giovedì 8 febbraio il prof. Alfio Quarteroni ci ha tenuto una lezione di Montichiari dal titolo “Quando le equazioni incontrano l’Intelligenza Artificiale”. 
L’evento, a cui hanno partecipato le tre quinte del liceo scientifico, è stato organizzato dalle docenti Daniela Bologna e Sheila Andrighetto ed è nato proprio dalla nostra esigenza di conoscere più da vicino applicazioni, aspetti matematici e implicazioni etiche dell’Intelligenza Artificiale, anche per scegliere con maggior consapevolezza gli sbocchi universitari futuri. 

La presenza di questo autorevole relatore è stata davvero una bella sorpresa visto il suo altissimo profilo: professore emerito al Politecnico di Milano e all’École Polytechnique Fédérale di Losanna, nel 2022 è risultato 48º al mondo e 1º in Italia nel ranking Top Mathematics Scientists di research.com. Ha fondato e dirige a Milano il Mox, il Laboratorio di Modellistica e Calcolo Scientifico. I suoi modelli sulla diffusione del Covid sono stati il riferimento per il governo durante i periodi più critici della pandemia. E’ stato direttore scientifico del Crs4 (Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori della Sardegna) fondato dal Premio Nobel Carlo Rubbia, è membro dell’Accademia dei Lincei e ha lavorato negli alll’Università del Minnesota a Minneapolis.  Innumerevoli sono i premi che gli sono stati conferiti, a partire dai riconoscimenti della Nasa e dalla Cattedra Galileiana presso l’Università Normale di Pisa.

Il professore si è dimostrato fin da subito intellettualmente molto generoso ma anche umanamente aperto e disponibile: prima di cominciare, si è preoccupato di porgere a tutti una sedia perché nessuno restasse in piedi! Con una passione che ci ha coinvolti fin da nel corso delle due ore – avviate con le tradizionali definizioni di IA – ne ha toccato gli sviluppi storici, dalla macchina di Turing al più recente ChatGPT, ed ha approfondito gli aspetti matematici dell’apprendimento automatico delle reti neurali, per concludere con un focoso sulle sfide attuali e la necessità di una adeguata riflessione etica, in modo che si possano sfruttare appieno le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale in ambito medico e lavorativo, senza correre il rischio che gli uomini ne divengano passivi sudditi. 
Al termine noi studenti abbiamo potuto esporre le nostre domande e curiosità, che spaziavano dalla recente notizia del chip sul cervello umano (che il professore ci ha spiegato essere oggetto di abile pubblicità del magnate Elon Musk, visto che studi e applicazioni di chip nel corpo umano sono già in uso in ambito medico grazie agli studi di un suo collega di Losanna) alla possibilità di sviluppare una intelligenza forte e non più solo debole. 
La raccomandazione con cui il professore ci ha salutati è stata quella di studiare per specializzarci in un settore da noi amato, al fine di mettere a disposizione di un lavoro d’equipe le competenze acquisite.

Sofia Roana