Si è tenuta giovedì 18 gennaio, alle ore 20.30, presso il salone del campo sportivo di Borgosotto un’interessante serata informativa organizzata dal Presidio 9 agosto sul progetto di depurazione del Garda. Lo scopo dell’incontro, che ha visto una nutrita presenza di portavoce, presidenti delle associazioni e dei comitati, politici locali e liberi cittadini sensibili all’argomento ecologia e tutela del territorio, ha avuto lo scopo di informare e sensibilizzare in merito alla campagna di contrasto al progetto di costruire a Gavardo e Montichiari due mega impianti di depurazione dei reflui fognari prodotti nei Comuni del Garda bresciano. Durante la serata sono state ripercorse da parte di tre attivisti dal Presidio, Francesco Raucci, Raffaella Giubellini e Piera Casalini, tutte le vicende che hanno portato alla creazione del Presidio 9 agosto che, nato nel 2021 come punto di confronto dei tanti comitati che contestavano, e contestano ancora oggi, l’idea di costruire i depuratori del Lago di Garda a Montichiari e contro il commissariamento prefettizio, si è trasformato non solo in uno spazio di democrazia e libero dibattito sulle tematiche ecologiche ma pure in punto strategico di azioni concrete a tutela del fiume Chiese. Proprio in merito a ciò sono stati aggiornati i cittadini sulle nuove iniziative messe in atto dai gruppi di presidianti per continuare la lotta, tra le quali una petizione presentata al Parlamento Europeo che ha ottenuto un importante risultato: la presa in carico della questione da parte della presidente della Commissione apposita (Peti), Dolores Montserrat. Il Presidio, attraverso la petizione suddetta, ha infatti denunciato due presunte violazioni di direttive comunitarie: una in materia di acque (60/2000) che specifica come ogni corpo idrico sia a sé e la Convenzione Aarhus (del 1998) che prevede – per le questioni ambientali – la partecipazione di cittadini e istituzioni alle decisioni relative al proprio territorio. L’europarlamentare M5S Maria Angela Dazì ha anche chiesto che la Commissione venga in Italia per un’ispezione. «Le finalità Di questo incontro – hanno ribadito gli attivisti del Presidio – sono innanzitutto quelle di mettere al corrente la popolazione dei paesi sull’asta del fiume che la lotta continua e soprattutto quella di riuscire ad organizzare una manifestazione, da effettuare indicativamente fra febbraio e marzo 2024, che risulti la più partecipata possibile; di rendere le istituzioni locali e la cittadinanza tutta pienamente consapevoli degli effetti negativi provocati all’ambiente e agli ecosistemi, nonché all’economia del nostro territorio, da un progetto che, oltre ad essere segnato da irragionevoli ed esorbitanti costi di gestione, non risolve in alcun modo i problemi della rete fognaria del Garda e infine quella di dimostrare, oltre ogni dubbio, come alla protesta si accompagni la proposta di concretizzare un impegno comune volto a creare le condizioni in cui Istituzioni e cittadinanza collaborino per arrivare a quella svolta tanto indispensabile per garantire a tutti migliori condizioni di vivibilità».
Marzia Borzi