La situazione, purtroppo, è in costante evoluzione e tutto il discorso rimane legato all’emergenza sanitaria.
Pur senza dimenticare questo punto di partenza, la decisione di fermare tutti gli sport di contatto adottata dalla Regione Lombardia (dapprima ampliata ad ogni forma di attività e poi “ristretta” a gare e manifestazioni con la possibilità di effettuare allenamenti individuali) ha suscitato infiniti commenti e prese di posizione ben precise. È in questa direzione che si inserisce il chiaro messaggio ribadito da Paolo Melpignano, presidente dell’Asd Pallacanestro Monteclarense: “Non si deve togliere lo sport ai giovani – è la sintesi della riflessione del massimo dirigente dei Pythons – di fronte alle difficoltà del momento e alle esigenze della salute, il campionato passa in secondo piano, ma, al tempo stesso, non possiamo trascurare alcuni aspetti fondamentali della questione.
Innanzitutto devo premettere che se non ci fosse stata la massima garanzia per la salute dei nostri tesserati e di tutti gli addetti ai lavori saremmo stati noi i primi a fermarci.
Inoltre la decisione di bloccare l’attività sportiva dimentica che questa è anche e soprattutto benessere fisico e mentale.
Un discorso che vale a buon diritto per le nuove generazioni che soffrono in modo particolare il fatto di non poter praticare la consueta attività sportiva”.
I Pythons avrebbero dovuto iniziare il torneo di Promozione giovedì 29 ottobre e invece, a pochi giorni dalla partenza, è arrivato il segnale di stop: “Era tutto pronto – conviene il presidente Melpignano – avevamo già il calendario e noi ci stavamo preparando per la trasferta a Carpenedolo. Invece dalla serie C in giù hanno fermato tutto. Uno stop inizialmente di una quindicina di giorni. Non ci resta che seguire gli sviluppi della situazione.
La Federazione ha fatto sentire la sua voce e, anche attraverso i social, sono stati davvero in tanti ad intervenire in questa questione”. Interventi che hanno posto in evidenza i molteplici aspetti di un problema che va ben al di là della semplice pratica sportiva: “Non possiamo dimenticare – spiega Paolo Melpignano – i grossi investimenti che hanno fatto le società per sanificare gli ambienti e per rispettare tutti i protocolli. Tutto questo, invece, è stato cancellato con uno stop che ha coinvolto dalla prima squadra a tutte le giovanili e, come si diceva prima, fermare i ragazzi è sempre una cosa assai problematica”.
Una criticità attenuata solo in parte dal successivo ripensamento, che dopo aver fermato partite e competizioni, ha concesso per lo meno la possibilità di riprendere gli allenamenti seppur in modo rigorosamente individuale: “Si tratta ovviamente di un passo in avanti importante – è la conclusione del massimo dirigente della Pallacanestro Monteclarense – In ogni caso, per uno sport di contatto come il nostro, non è certo la soluzione del problema.
Il fatto che si possa proseguire a lavorare in palestra (naturalmente rispettando tutti i protocolli) è di indubbio rilievo, ma non risponde a dovere allo spirito di uno sport come la pallacanestro.
In ogni caso continueremo a monitorare la situazione e siamo pronti a continuare la nostra attività nel migliore dei modi, come conferma il fatto che ci siamo attrezzati per affidare ai social la continuità di lavoro (e di comunicazione) dei nostri tesserati con apposite sedute di allenamento online anche se, naturalmente, il nostro auspicio è che non si debba mai attuare questa ulteriore soluzione…”.
Luca Marinoni