È la prima donna alla guida dell’Anpi locale e una delle pochissime figure femminili che emergono finalmente anche in ambiti di grande importanza civica. Ida Lucia Tonti, monteclarense di origine calabrese, è stata eletta all’unanimità domenica 21 novembre dal Congresso della locale sezione e dal Direttivo composto da Renato Baratti, Annamaria Cortese, Angiolino Filippini e Pieranna Zambelli. Nata a Reggio Calabria, arrivata a Montichiari nel 1987 per seguire il marito medico, madre di due figli maschi, docente storica dell’Istituto Superiore Don Milani, pioniera del percorso didattico legato al Progetto Sostegno grazie ad un diploma post universitario rarissimo agli inizi degli anni Ottanta, la neo presidentessa è persona molto preparata la cui esperienza sarà sicuramente un ponte importante tra gli ideali dell’Anpi e le nuove generazioni, una risorsa concreta per costruire una memoria attiva. «Non mi aspettavo assolutamente l’elezione – racconta – Il mio cuore è stato da sempre legato all’Anpi ma io non sono un’associata di prima generazione. L’elezione è nata, come credo di aver interpretato, perché c’era bisogno di una rappresentanza femminile in un mondo in cui la presenza femminile è ancora scarsamente significativa ma non solo per questo: il mio essere insegnante è stato sicuramente considerato come possibile ponte tra gli ideali dell’Anpi e quelli delle nuove generazioni, un tramite per costruire una memoria attiva. Sottolineo “costruire” perché al momento questa memoria ancora non c’è. Sono consapevole della responsabilità e delle aspettative che sono state riposte nella mia persona e ho un proposito preciso: educarci con un obiettivo comune e non divisivo, la Costituzione. La nostra Costituzione, infatti, è giovanissima e le sue radici nel tessuto sociale non sono ancora profondissime. La maturazione dei suoi fiori, dei suoi frutti, non è avvenuta completamente. L’Anpi si definisce guardiana, custode della Costituzione, staffetta della memoria; ora, però, tutto questo non basta più perché si rischia la cristallizzazione della memoria nelle nuove generazioni che studiano la sua evoluzione quasi senza alcuna emozione. Per questo sono consapevole a nome di tutta l’Anpi che si debbano rendere edotti i giovani che tutto quello che oggi possiamo fare è una lotta continua di difesa e di affermazione dei principi della Costituzione. Sono convinta che si debba usare un linguaggio e strategie innovative per contrastare i linguaggi dei nuovi fascismi legati a messaggi incoerenti, camaleontici, istrionici, teatrali, di un individualismo eccessivo e per frenare i nuovi razzismi contro i fragili. Bisogna, dunque, rielaborare il modo di tramandare i valori costituzionali con nuovi mezzi e creare una memoria non divisiva. Quello che ci deve unire, a livello locale come nazionale, sono i valori comuni, è la Costituzione appunto e su questa bisogna educarci ed educare le generazioni presenti e future». Tra i progetti ai quali la neo presidente accenna per educare e rinnovare al dialogo costituzionale ci sono la promozione del concorso nazionale Anpi dal titolo “Memoria e identità” e l’intento di riportare alla luce la documentazione dei cosiddetti IMI, i ragazzi monteclarensi internati nei campi di prigionia tedeschi. Nomi, accadimenti, vicende di giovani che avevano fatto le scelte più svariate ma sono stati accumunati da un tragico destino comune per dare vita alla Democrazia e le cui storie potrebbero riprendere vita per creare una memoria unitiva per l’intera Montichiari.
Marzia Borzi