Cosa c’era prima? O, se preferite: cosa c’era sotto? Nel caso specifico che ci interessa: cosa c’era sotto Catello Bonoris, simbolo indiscusso della Città dei Sei Colli?
Sappiamo che il vecchio maniero è stato costruito sui resti di un’antica Rocca Medievale. Quindi siamo certi che prima, e sotto, c’era la Rocca. Però, alcuni ritrovamenti fatti dal Gam, il Gruppo Archeologico Monteclarense, a cui dovrebbero dare una medaglia grossa così per il lavoro che da anni sta facendo; alcuni ritrovamenti del Gam, dicevamo, come ad esempio falcetti, ceramiche, reperti di bronzo ed altro ancora, lascerebbero intendere che là dove è stato realizzato il castello; là dove prima c’era la Rocca; ecco, proprio là ci potrebbero essere i resti di un insediamento abitato per circa mille anni, più o meno dal 2.000 al 1.000 a. C. Capirete che non è cosa da poco: sarebbe una bella e nuova pagina da scrivere nel libro della storia di Montichiari.
Quello che c’era prima, o c’era sotto, potrebbe essere scoperto proprio grazie al Gam, che ha avviato una collaborazione con la Soprintendenza e con l’Università degli studi di Verona, grazie alla quale si cercherà di scoprire la storia del Colle di San Pancrazio, sul quale, come tutti sanno, è stato edificato il Castello.
Siamo molto curiosi di sapere cosa c’era prima e/o cosa c’era sotto. Sorprese potrebbero arrivare per davvero: non dimentichiamoci che la storia è piena di studi (e di scavi) che hanno riportato alla luce cose meravigliose che nessuno vedeva ad occhio nudo proprio perché… erano sotto. Alcuni esempi: sotto alcune zone disabitate della Cappadocia, sono state trovate oltre 200 città sotterranee scavate per sfuggire all’invasione del Bizantini. Sotto Napoli si trova un labirinto di tunnel, cavità e cisterne che formano una vera e propria città. A Kish, in Iran, c’è una città sotterranea che in realtà è un acquedotto costruito 1.000 anni fa. Per non dire di Roma, la nostra bella e gloriosa capitale, sotto al quale si snodano moltissimi luoghi, che in epoca antica venivano utilizzati dagli abitanti della città.
Ora, senza ipotizzare né aspettarci grandi cose, sarebbe bello scoprire cosa c’era, là sotto, prima della Rocca. Grazie al Gam, alla Soprintendenza e all’Università di Verona, potremo dare una risposta a questo enigma.
MT Marchioni