Ha iniziato quasi 30 anni fa Francesco Mura a dilettarsi con la sua «Arte Riflessa», una meravigliosa carrellata di riproduzioni delle più celebri opere d’arte di Van Gogh, Vermeer, Leonardo da Vinci, Monet e molti altri ancora fra gli artisti che hanno fatto grande la storia dell’Arte internazionale, e si è approcciato a questa scelta artistica con la grande umiltà che lo contraddistingue, mettendosi veramente al “servizio” di quei maestri che ama omaggiare. Collaboratore scolastico in pensione, Mura ha sempre coltivato la sua passione in modo privato, gestendola come un hobby, tanto che in pochissimi, anche tra chi lo ha conosciuto e saputo apprezzare in ambito scolastico, ne erano a conoscenza. Eppure le capacità di questo artista dell’”Arte Riflessa” o “Falsi d’Autore”, che dir si voglia, balza veramente agli occhi nella bella personale che l’Associazione Caleidoscopio di Lidia Moré, supportata dall’Assessorato alla Cultura nella persona di Angela Franzoni, ha allestito nella Galleria Civica di via Trieste e nella quale si possono contemplare una quarantina delle sue migliori opere olio su tela. «Ho cominciato nel 1995 – racconta Mura – I primi tre dipinti realizzati sono stati un omaggio a Gauguin – Durante la pandemia, poi, soprattutto con l’isolamento a cui ci ha obbligato il lockdown, mi sono applicato ancora di più a questa arte dei Falsi d’Autore. L’amore per la pittura è dentro di me da sempre: già da quando, in quinta elementare, la maestra mi faceva disegnare le cartine geografiche ma la tecnica l’ho approfondita solo e sempre da autodidatta. I quadri che ho realizzato nel corso degli anni li ho sempre tenuti in casa; non ho mai pensato a mostre o altro, al massimo li ho donati a qualche parente. Ho replicato 28 Van Gogh (22 di questi si possono vedere in mostra n.d.r), 6 Monet, l’ultimo è il Canal Grande qui esposto, 3 Gauguin, omaggi a Vermeer, Botero e fra gli ultimi ho dipinto la “Scapigliata” di Leonardo, studiando ogni autore e la sua tecnica nei particolari. Quando mi sono trovato con un buon numero di quadri, mi sono chiesto perché non fare una mostra e così è nato il tutto. Non ho un quadro al quale sono particolarmente legato, certamente ”La ronda dei Carcerati” di Van Gogh mi è costato parecchia fatica. L’ho donato a mia cognata e le ho promesso che non glielo venderò mai. Dipingo sempre nel pomeriggio perché il mattino amo andare al bar e trascorrere qualche ora con gli amici; non voglio che questa attività diventi un nuovo lavoro perché io ormai sono felicemente in pensione. Voglio piuttosto che tutto resti un piacevole hobby». «Abbiamo deciso di chiudere questo periodo prima dell’estate – ha sottolineato la Presidente di Caleidoscopio Lidia Moré – esponendo un’arte che spesso non viene portata alla ribalta o viene erroneamente considerata di serie B. Un’arte che invece richiede una tecnica estremamente attenta, la capacità di replicare i particolari, la miscela dei colori e un lavoro minuzioso e approfondito. L’artista fa un omaggio estremamente corretto, umile e sincero al Maestro che sceglie di replicare. “Falsi d’autore” è un modo gergale per sottolineare che chi riproduce non vuole commerciare come vere queste tele ma replicare in modo corretto i grandi artisti esprimendo tutto il rispetto per la opera. Nell’arte di Mura non vi è nulla di falso ma vera capacità artistica». «È stato un anno ricco per la Galleria Civica – ha concluso Angela Franzoni – Abbiamo rinnovato i locali e tutte le mostre portate dall’Associazione Caleidoscopio hanno mostrato grande attenzione ai particolari. Sono contenta di dare spazio agli artisti locali perché è bello mettere in mostra le tante capacità che Montichiari nasconde e che io stessa sto scoprendo sempre di più giorno per giorno».
Marzia Borzi