“Ogni crisi può essere una grande opportunità, un momento di scelta, spesso di pulizia di ciò che è falso, negativo, per tornare a ciò che è vero, che ci fa star bene”, definizione che fa riflettere. Ai buoni propositi teorici di questi ultimi anni invece in molti casi non c’è stato un riscontro nella realtà, anzi esattamente il contrario! Ora, tra le conseguenze della pandemia, sono rimaste una crisi economica e una diminuzione di rapporti sociali. Non è mai troppo tardi però per cogliere le opportunità che possono scaturire da queste difficoltà. Sembrano i soliti luoghi comuni, ma si possono riscoprire stili di vita del passato, quando per sbarcare il lunario ognuno si ingegnava al meglio, con sacrifici e rinunce, ma pure con fantasia, ironia, umiltà. Sentimento, quest’ultimo, sempre più raro, quasi un imbarazzante segno di debolezza, mentre se vissuto nel senso più dignitoso, ci può far riconoscere il giusto posto nella scala dei valori che danno un senso al nostro vivere, ricco più dell’essenziale, che non del superfluo. Se Natale è la festività dell’amore, dei buoni sentimenti, ecco che scavando un po’ dentro di noi ritroviamo quei sentimenti, quella voglia di stare bene in compagnia di persone a cui vogliamo bene, voglia che in troppi casi purtroppo il covid ha contribuito a rovinare: per paure, idee e scelte diverse che hanno separato le persone. Questa pandemia invece avrebbe dovuto unirci, perché se l’avessimo affrontata tutti insieme, sarebbero emersi sentimenti profondi e sinceri. E sono questi che maggiormente ci aiutano a trovare e ad ammirare la bellezza, la gioia: verso la vita, le persone, la natura e verso la fede, qualsiasi essa sia. Essere “buoni” per il periodo da Natale all’Epifania può essere facile; cercare invece di trovare la possibilità di mettere in pratica un po’ di bontà durante tutto l’anno può essere molto difficile, ma ne vale la pena, perché è un dato di fatto che far del bene agli altri fa molto bene innanzitutto a sé stessi. Con il passare degli anni, ci si rende conto infatti quanto sia la miglior medicina per l’anima e anche per il corpo, che altrimenti comunica la sua insofferenza reagendo con chiari sintomi. A noi ascoltarci con maggior attenzione, rivedere le priorità, scegliere uno stile di vita che ci possa far provare belle emozioni, per prolungare l’affettuosa atmosfera natalizia ben oltre.
Ornella Olfi