C’era un tempo in cui, sulle strade della nostra provincia, le rotatorie erano rare assai. Gli incroci erano quasi tutti «a raso», e, almeno là dove era possibile, regolati da un bel semaforo. Col passare del tempo, però, ci si è accorti che gli incroci a raso sono pericolosi (specie per le strade a scorrimento veloce). Dal canto loro, i semafori danno un po’ più di sicurezza, ma, sempre sulle strade a scorrimento veloce, finiscono inevitabilmente per «frenare» il traffico.
Poi sono arrivate le rotonde, che un po’ alla volta hanno colonizzato le nostre strade. Il boom, ci pare di ricordare, s’è avuto ai tempi in cui il Broletto era guidato dall’architetto Alberto Cavalli, con l’ingegner Mauro Parolini ai Lavori pubblici. E’ in quegli anni che le rotatorie sono sorte come funghi: grandi, piccole, piccolissime, medie, quasi sempre (per l’appunto) rotonde, anche se non mancano rotatorie a forma simil ellittica (si veda, ad esempio, quella che, in centro a Montichiari, porta al cimitero, quindi ai Novagli).
Quale che sia la dimensione e la forma, le rotatorie hanno dimostrato di essere efficaci; comunque più degli incroci a raso e dei semafori. Tant’è vero, che, come abbiamo detto, nel corso degli anni ne sono state realizzate tante, tantissime. Ora due nuove stanno per vedere la luce nel territorio di Montichiari.
Infatti, anche se dopo un bel po’ di tempo, gli operatori dell’Ate 43 (cavatori e discaricatori) stanno per adempiere agli obblighi previsti dalla convenzione quadro stipulata col Comune, almeno per quanto riguarda le opere viabilistiche: stiamo parlando della realizzazione delle due nuove rotatorie sulla SP 236, la Goitese, in località Casermone. Due rotatorie chiamate a sostituire gli attuali (e pericolosi) innesti a raso. «Siamo riusciti ad arrivare a una soluzione positiva dopo anni di impegno per superare le numerose difficoltà incontrate», riferisce Beatrice Morandi, assessore ai Lavori Pubblici. La sua collega Maria Chiara Soldini, invece, assessore all’Ambiente, precisa come «tali difficoltà siano imputabili a imprecise e inadeguate previsioni di spesa dell’intervento, passato dai 579.000 euro (previsti dalla convenzione stipulata dalla precedente amministrazione) alla realistica spesa sancita dal progetto esecutivo di euro, che è di 1.066.758 euro».
A Breve, insomma, dovrebbero avere inizio i lavori, che saranno suddivisi in 4 fasi distinte. Vale la pena di ricordare che, in accordo con Provincia di Brescia e con l’impera che si è aggiudicata l’appalto, si cercherà di limitare al massimo i disagi per le aziende insediate nella zona, evitando il più possibile i percorsi alternativi. Chiudiamo anticipando che, se non insorgeranno problematiche particolari ed imprevisti in corso d’opera, l’intervento sarà concluso per la fine della prossima primavera. MTM