Di fatto, tutti i Comuni hanno un archivio storico. Che poi sia più o meno interessante, più o meno curioso, dipende dalla «storia» del Comune, dalla sua importanza, dalla presenza, nel corso dei secoli, nella zona, di personaggi importanti, famosi… I Comuni sono, pardon, dovrebbero essere impegnati nel riordino e nella salvaguardia dei documenti presenti negli archivi, alcuni dei quali sono anche di valore.
Tra i Comuni impegnati in questa direzione c’è quello di Montichiari, che ha da poco concluso il (consistente) lavoro sull’archivio comunale: lavoro che ha permesso di riordinare e mettere in sicurezza un patrimonio documentale composto da 25.000 unità tra faldoni e registri.
S’è trattato di un lavoro lungo e articolato, che ha preso il via una ventina d’anni fa, per volontà dell’amministrazione comunale, che si è mossa nell’ambito di un progetto di inserimento lavorativo per utenti del Centro di Riabilitazione Psicosociale degli Spedali Civili di Brescia e il coordinamento tecnico-archivistico della Cooperativa Arca di Gardone Valtrompia.
All’inizio si è partiti con una ricognizione di tutto il materiale relativo: ci riferiamo anche e soprattutto alla sezione storica dell’archivio, che custodisce documenti che vanno dal 1638 al 1958. Documenti che riguardano i più svariati ambiti: sanità, agricoltura, sicurezza, beneficenza, lavori pubblici… Lavoro, questo, che ha consentito di stilare un elenco generale dell’intero archivio, ma anche un inventario analitico della sezione storica, sia come banca dati che in formato cartaceo.
Come sempre accade quando si spulciano gli archivi storici, anche qui sono spuntate alcune curiosità. Ad esempio, sono stati recuperati documenti riguardanti l’organizzazione di corse automobilistiche sul circuito Brescia-Cremona-Mantova-Brescia tra il 1904 e il 1907; i festeggiamenti per il centenario della nascita di Garibaldi, nel 1909, della spedizione dei Mille, nel 1910, oltre a materiale relativo all’organizzazione del primo circuito ciclistico internazionale dello stesso anno.
Venendo al lavoro svolto, v’è da rilevare che, tra l’anno 2017 e 2018, la Cooperativa Arca ha proceduto a riordinare la sezione d’archivio più recente, quella denominata «di deposito», che conserva documenti dall’anno 1959 fino ai giorni nostri.
L’intervento ha previsto, tra l’altro, lo spostamento fisico nella sezione storica della documentazione ancora presente in quella di deposito, la riorganizzazione generale dell’archivio per creare uno spazio libero da destinare ai futuri versamenti di documentazione degli uffici e l’aggiornamento degli strumenti di corredo necessari alla gestione dell’archivio.
MT Marchioni