Non ha potuto esserci con il corpo Lucia Frigione, volontaria storica di “Cuore di Donna, all’inaugurazione, tenutasi oggi, giovedì 5 maggio nel reparto oncologico dell’ospedale di Montichiari, ma c’era profondamente nello spirito in quegli ambienti del Day Hospital Oncologico il cui rifacimento era stato da lei fortemente voluto e all’interno dei quali è stata posta una doppia targa a suo ricordo e a quello di Barbara Treccani, altra volontaria monteclarense prematuramente scomparsa.
Il restyling, nato dalla consapevolezza che avere un ambiente sereno e comodo possa rendere le attese delle pazienti oncologiche più rilassanti, era nato proprio su volontà della stessa Lucia, qualche anno fa quando, durante le lunghe attese per sottoporsi a visite e terapie, si era resa conto di quanto le sarebbe piaciuto poter usufruire, con le altre pazienti, di sedie più comode e di pareti che potessero stimolare pensieri positivi, anziché di uno sterile muro bianco.
L’idea venne accolta dalla sua associazione “Cuore di Donna” e dalla presidente Myriam Pesenti, che si misero subito al lavoro raccogliendo fondi, coinvolgendo Barbara Maria, nipote di Lucia e arredatrice d’interni, e che, il 13 ottobre del 2019, organizzarono un pasto dedicato con 200 commensali tutti pronti a contribuire generosamente alle prime donazioni, a cui ne fecero seguito altre tanto da permettere di arredare non solo la sala d’attesa ma allo stesso tempo lo studio dei medici e degli infermieri.
«Con il contribuito di Luca Riva e grazie a Radio Bruno di Brescia – racconta Myriam Pesenti – siamo riusciti a coinvolgere Francesca Ravelli e Chiara Maffeis che hanno dipinto gratuitamente una delle due pareti con un’immagine floreale ad acquarello, in modo che i colori tenui donino ancora di più quel senso di serenità di cui le pazienti oncologiche hanno tanto bisogno».
«ASST, che ringrazia le numerose volontarie dell’associazione – sottolinea il Direttore Generale Massimo Lombardo – ha fin da subito supportato il progetto autorizzando la raccolta fondi e riorganizzando gli spazi del presidio. L’aspetto della relazione umana è importantissimo all’interno di un ospedale e quando si crea un legame di relazione con le associazioni si migliora anche il percorso di cura. Per questo motivo è nostra intenzione come ASST Spedali Civili istituire un tavolo di lavoro con le associazioni che vorranno confrontarsi con noi per condividere idee e progetti».
«Su queste sedie ho visto sedere persone che conosco bene – ha concluso Paola Giansiracusa, direttore sanitario del presidio locale, e questo mi commuove. Queste persone, anche se oggi non ci sono più, passano un testimone importante e lasciano un segno preciso a chi verrà dopo di loro e dovrà affrontare questo problema. Lasciano, soprattutto, una carezza che si tramanderà da persona a persona».
Lucia Frigione, mancata a settembre 2020, non ha potuto vedere concretamente realizzato il suo sogno ma la sua presenza oggi si percepiva forte in tutti i presenti e soprattutto nella commozione di sua figlia Silvia.
Il suo messaggio di serenità e speranza resterà indelebile come esempio di coraggio e forza nell’affrontare la malattia oncologica.
Marzia Borzi